Quando il cuoco
indaga
storie conviviali
per ragazzi d'ogni età
offerte da
Oscar Montani
(07)
Oscar Montani
(07)
Quattro
Secondi robusti
Mirko ci doveva aver pensato tutto il pomeriggio. A cena il ragazzo, appassionato lettore di fumetti e di gialli, fissò Pino.
« Cuochi detective! Nei gialli, quelli veri, non ce n’è nemmeno uno. »
Non sapeva che rispondere. Gli andai in soccorso.
« Uno ci sarebbe ».
« Chi? ».
« Fritz, il cuoco di Nero Wolfe. Non lo conosci? Sai, però chi è Wolfe? ».
Mirko scosse la testa. Samantha
invece ci sorprese tutti.
« Io lo so, la nonna ha dei
nastri della televisione, in bianco e nero: l’ho visti. Nero Wolfe è un
investigatore, antipatico ma intelligente parecchio, parecchio grasso che
coltiva orchidee ».
Mirko non sopportava che la
sorella ne sapesse più di lui.
« Roba vecchia, chi vuoi che la guardi: vecchi e bambini! Roba tedesca: E' meglio Don Matteo, che è pure a colori e poi c'è Frassica! ».
Samantha lo corresse.
« Sei proprio ignorante. Nero è di New York: la sua casa è nella Trentacinquesima Strada, qui sarebbe a Città Giardino. Wolfe non esce mai di casa, ma ha un investigatore, Archie Goodwin, che va in giro per lui a cercare indizi e notizie... e a prendersi le botte!... e comunque, quella che ho visti io è una produzione italiana! ».
« Roba vecchia, chi vuoi che la guardi: vecchi e bambini! Roba tedesca: E' meglio Don Matteo, che è pure a colori e poi c'è Frassica! ».
Samantha lo corresse.
« Sei proprio ignorante. Nero è di New York: la sua casa è nella Trentacinquesima Strada, qui sarebbe a Città Giardino. Wolfe non esce mai di casa, ma ha un investigatore, Archie Goodwin, che va in giro per lui a cercare indizi e notizie... e a prendersi le botte!... e comunque, quella che ho visti io è una produzione italiana! ».
Mi
schierai.
« Brava Samantha, vedo che hai capito il gioco: "il braccio e la mente! Ma in casa, come saprai, c’è anche Fritz Brenner. Cuoco sopraffino, Fritz è nato in Svizzera e vive al piano terra della grande casa di Nero Wolfe. Wolfe lo considera un grande cuoco, anche se “non troppo capace di ispirazione, ma competente ed attento”. La verità vera è che la personalità di Wolfe è ancor più ingombrante del suo corpo, ma Fritz tollera l’invadenza del padrone in cucina. In compenso l’investigatore accetta che lo aiuti a coltivare le orchidee. Cosa davvero speciale: non è facile ottenere l’accesso alla serra attico. »
« Brava Samantha, vedo che hai capito il gioco: "il braccio e la mente! Ma in casa, come saprai, c’è anche Fritz Brenner. Cuoco sopraffino, Fritz è nato in Svizzera e vive al piano terra della grande casa di Nero Wolfe. Wolfe lo considera un grande cuoco, anche se “non troppo capace di ispirazione, ma competente ed attento”. La verità vera è che la personalità di Wolfe è ancor più ingombrante del suo corpo, ma Fritz tollera l’invadenza del padrone in cucina. In compenso l’investigatore accetta che lo aiuti a coltivare le orchidee. Cosa davvero speciale: non è facile ottenere l’accesso alla serra attico. »
Mirko non mollava.
« Sì, ma questo Fritz fa il
cuoco e basta! ».
Mi stavo divertendo.
« Non sempre. Conosco una
storia segreta, mai pubblicata, dove Fritz ha fatto il detective. Me l’ha
raccontata il cuoco di uno yacht alla Gran Canaria. Lui l’aveva saputa proprio
da Fritz. »
« Ma che dici! E’ un
personaggio inventato. »
« Che ne sai, allora sarei
inventato anch'io? Ascolta, ti piacerà... »
Orchidee e salsicce
Una
collezione segreta
Fritz
Brenner era anche un collezionista di pubblicazioni e attrezzi di cucina. Nel
suo appartamentino del piano terra, aveva accumulato una enorme quantità di
oggetti: centinaia di libri di cucina, riviste di gastronomia, certificati di
qualità dei Touring Club di tutto il mondo e documenti di tutti i tipi. Per non
parlare degli attrezzi. Padelle di ghisa, di alluminio, di rame e di acciaio. Vecchie
pentole storiche appartenute (a suo dire) ai cuochi di Cesare Augusto e a
quelli di Carlo Magno. Tante stranezze:
trofei di concorsi, targhe d’argento per la miglior frittata, strumenti
musicali, due pistole a tamburo e una frusta. Tutta roba appartenuta a cuochi
famosi. Di alcuni aveva il ritratto o addirittura il mezzobusto: un museo
culinario. Un giorno, se reso pubblico, avrebbe attirato migliaia di
visitatori.
Quella
sera stava godendosi i suoi “tesori”. Si riposava in attesa di preparare la solita
cena a due: ad Archie e a Nero. Sentì bussare alla porta. Era Archie.
« Fritz
scusa, ma il capo ti vuole subito. »
« Vuole
mangiare prima? »
« No,
stasera non dovrai cucinare. Anzi vestiti: dovrai uscire. »
Fritz lo
guardò per vedere se Archie lo prendesse in giro: non era mai accaduto che
Wolfe saltasse un pranzo. Ma il detective era serissimo. Fritz si mise il gilet
e la giacca di lana pesante. Prese anche l’impermeabile: un trench stropicciato
uguale a quello di Humphrey Bogart. Fino a quella sera non se l’era mai messo.
Archie sorrise.
«
Incredibile Fritz: sembra tu che sappia di già cosa andrai a fare. Tale e quale
Marlowe. »
Wolfe lo
guardò sconsolato. Per un attimo gli venne anche l’idea di ripensarci, poi si
decise.
« Fritz, devo
affidarti un incarico delicatissimo:
puoi occupartene solo tu. Sai cosa c’è stasera allo Empire State
Building? »
« Certo. Un
congresso internazionale: I Cuochi dei Grandi. Una serie di
conferenze sulla vita dei cuochi di personaggi famosi e stasera una gara
culinaria tra loro. »
« Fritz tu
devi andarci. »
« Ma, non ci
hanno invitato. »
« Diciamo,
che se ne sono ricordati all’ultimo momento. »
« Mio dio!
Cosa ho fatto per meritarmi questo premio? Vuole dire che potrò conoscere il
Cuoco di Winston Churchill e quello di Reza Pahlavi? »
« Non
solo, anche quelli di Marylin Monroe, di Mao e di Charles de Gaulle. »
« Lui lo
conosco bene, sei anni or sono ero in Francia, a Montecarlo. Ho seguito un
corso di specializzazione sulla preparazione delle crêpe susette
senza farina. »
« Come senza farina? »
« Mi scusi. Intendevo
senza farina di grano, ma con un misto di altre farine. Per chi ha intolleranza
al glutine, insomma. Vengono anche più buone: per ottenere una buona crêpe , il segreto è la
cottura. Ci vuole il "Galèatoire", una spessa piastra
circolare in ghisa, e la "Tournette", la spatola per girarle. »
“Che soddisfazione”. Anche per lui, che tutti credevano
di origine tedesca, pronunciare ogni tanto, un paio di paroline francesi,
scatenava ricordi magici! Sorrise fiero il francofono.
« Ovviamente nella mia
collezione ho due preziosi pezzi autentici che mi ha regalato proprio lui: Gaston le Poùlet. Sapete, fui il primo del
corso. »
Wolfe e Goodwin erano
allibiti. Nero si riprese subito.
« Fritz, ascoltami
bene. Doveva partecipare anche il cuoco di Walt Disney. Non ci sarà. O meglio:
c’è, ma giace narcotizzato nel letto di una camera al 27° piano. E’ come morto, ne
avrà per più 12 ore almeno. »
« Potztausend! Chi è stato? »
« E’ quello che dovrai
scoprire. »
« Io? »
« Tu, ed avrai solo
quattro ore di tempo. La gara di cucina infatti finirà alle 22. »
Fritz era sconvolto.
Quando era emozionato riaffiorava il tedesco che gli aveva insegnato la nonna
paterna.
« Mein Gott! Perché non ci va Archie? »
« Lo conoscono tutti.
Il presidente del Congresso, Leonard Rubinstein mi ha chiesto aiuto, ma anche
d’indagare con la massima discrezione e tanta, tanta cautela. C’è la
televisione, la radio, la stampa: non bisogna interrompere la manifestazione.
Solo che non vuole che dopo si sappia che non ha fatto niente: così ha chiesto
aiuto a me. »
Archie lo guardò. Il
sorriso voleva essere d’incoraggiamento. Il cuoco lo percepì come una presa di
giro.
« Fritz sai come si
fa, no. L’ho spiegato e raccontato tante volte: tu vai al congresso e
t’intrufoli. Noterai di sicuro qualcosa che non torna e scoprirai l’assassino. »
« Lei lo recita come
una ricetta! ma non lo è! Se lo fosse... temo di non essere in grado di
cucinarla. »
« Dai! Cerca di farlo
per bene: c’è in ballo una parcella di 5.000 verdoni. »
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