venerdì 1 maggio 2020

Quattro passi nel Noir (I)


DUBITO ERGO SUM!
"Continuo a leggere il noir,
ma mica ho capito cosa sia!"



Parte I
In tempi di forzata clausura per allarme sanitario si legge di più, si legge di tutto e poi sorge la domanda: "Cosa ho letto?" Soprattutto se pensavo fosse un giallo e scopro invece che è un noi! 


 
Pensavo fosse amore... invece era un calesse! Recitava il titolo di un film di Troisi, da coi deriva anche il detto "Se la mi' nonna avesse le ruote... sarebbe un carretto!"
. Come si vede i dubbi, per associazione d'idee, possono portare lontano!
Se si parlasse solo di film, sarebbe facile distinguere, coi romanzi lo è molto meno. E' giustificato che il genere letterario noir faccia sorgere di dubbi.
Sull'argomento sono intervenuto spesso, si vede che non bastava. Ricominciamo allora col dubbio. Vi ricordo che, a proposito di dubbi su questo genere letterario, ne “La bustina di Minerva” del n. 32 de l’Espresso persino Umberto Eco, un Grande Maestro del dubbio, col suo solito acume, s’interrogava sul noir.
“Mi sento sempre un poco imbarazzato quando mi si parla di un romanzo “noir”, benché il termine sia oggi abusatissimo, sia nelle recensioni che nella pubblicità. Certamente un romanzo noir non è un romanzo giallo …”.


Sarei completamente  d’accordo con U.E. se giallo fosse scritto “giallo”, ma rilevo anch’io da anni una grande confusione. Andea Camilleri e Alicia Gimenez Bartlett scrivono polizieschi, non noir! Non perché i loro personaggi sono poliziotti (che pure conta), ma perché fanno indagini istituzionali. Non vale però l’affermazione “Un poliziesco non è un romanzo noi”. Allora: “Ma cos’è questo noir?”.

Bogart nel film La fuga!

La colpa è dei francesi (del “giallo” è degli italiani) che nel ’44 appena liberati dagli alleati scoprirono i film americani degli anni ’40, bloccati dai tedeschi occupanti e dal governo fantoccio di Vichy. Dopo il film La fuga, arrivarono anche i romanzi e nacque il termine “noir”.
Fin qui niente di male anche perché le copertine erano nere (idea copiata e adattata dai gialli Mondadori).

Una quindicina di anni orsono si è scatenata la lotta tra le case editrici (principali colpevoli RTS e l'Espresso) che approfittando dell'onda favorevole della moda del noir, volevano rilanciare le vendite,  offrendo ristampe di romanzi gialli: nelle offerte erano tutti diventati dei noir: anche quelli di Agatha Christie!
La faccenda fu studiata dagli accademici e, come afferma anche U.E., non ci si capisce più nulla. Non pensate di poter far ordine o chiarirvi le idee. Soprattutto non sperate che vi aiuti io, da tempo ho preso le distanze.
C’è che fa risalire la nascita del genere al film Il gabinetto del dottor Caligari.


  

Il film, capolavoro assoluto dell’espressionismo tedesco, è del 1920. Muto ma onirico e immaginifico. Inquietante e ricchissimo d’immagini e inquadrature stupende. Ma non è un noir!Altri, sedicenti rigorosi, si rifanno a Il Dr Jeckyll e Mr Hyde.




Molto bello anche questo film, ma siamo fuori strada. Io credo che si debba considerare High Sierra (Una pallottola per Roy in Italia) come un segnale del prossimo arrivo del noir.




E' ragionando intorno a questo film del 1941 che si può trovare il bandolo (noir) della matassa. Una frase per tutte. "Quelli in gamba sono andati, morti o in galera. Vedi, se avessi solo quattro uomini come te, Roy, lavorare sarebbe uno scherzo!".
Non siamo ancora a La fuga (Dark Passage)  sempre con Bogart superlativo, ma il passo è breve.
Per sciogliere l'enigma occorre fare un passo avanti.

(I - segue)

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