SOCIOPOLITICA E GIALLO
dentro e fuori lo specchio
riflessioni molto serie sul "genere giallo"
(libero sviluppo da una nota di Giorgio Galli)
(libero sviluppo da una nota di Giorgio Galli)
Parte VI
Si è detto
all'inizio che la letteratura è specchio della società reale. Alice quando
attraversa lo specchi s'insinua nel mondo della fantasia.
Insieme al suffragio
le donne si pongono stabilmente al di quà dello specchio e grazie a questo
riposizionamento ottengono la visibilità nella letteratura di genere giallo
specchio della società!
Senza che nessuno lo
noti il 1928 apre la porta agli sviluppi del genere giallo. Ma tutto accade
l'anno dopo.
Nel 1929, ricordato
dalla "Storia" soprattutto per la Grande Crisi economica, si
registrano importanti eventi per la letteratura di genere giallo. Nascono
personaggi che, posti dall'altra parte dello specchio, evidenziano con solenne leggerezza la stretta
connessione-contraddizione tra l'affermarsi del grande detective razionale e
l'irrazionalità dell'anarchia capitalista.
Dashiell Hammett ci
incanta con Sam Spade. Ma non solo: un fantasma comincia ad aggirarsi tra le
pagine: la Dark Lady! Sarà soprattutto il film, qualche anno dopo a mostrarla
grazie alla magistrale interpretazione di Mary Astor.
Il misogino Hammet aveva
così caratterizzato le donne che entrano
ad essere padrone della scena! John Huston va oltre, ma come si vedrà c'erano
nell'aria venti di guerra e Huston ricordava alcuni effetti della Prima Guerra
mondiale: era convinto che ci sarebbero stati altri simili fenomeni
sull'assunzione di ruolo da parte delle donne.
Geroges Simenon fa
indagare a Parigi un provinciale tosto e assai acuto: il commissario Maigret. Paradossalmente,
ma non troppo, la Città Lumière risulterà presto troppo stretta per il
commissario che, spesso e molto volentieri, si troverà a risolvere casi in
provincia!
Agatha Christie
irrobustisce (già l'aveva usata in alcuni racconti) e lancia con un romazo il
personaggio di Miss Jane Marple. Lo spessore di Miss Marple detective,
qualunque cosa ne pensiono i critici, è molto più interessante, moderno e
psicologicamente articolato di quello di Hercule Poirot, troppo legato al
passato clima Vittoriano. Poirot è infatti demodé!
S.S. Van Dine con L'enigma
dell'alfiere (subito catturato dai Gialli Mondadori) ottiene un grande
successo col suo Philo Vance fino ad allora non troppo apprezzato. Il tocco di
snobismo dandy di Philo non basta però a toglierlo dalle paludi logiche del
giallo classico: in USA stanno arrivando Philip
Marlowe e Nero Wolfe (per non parlare di Archie Goodwin il narratore in ironico
stile hard boiled!).
Ma nel 1929 ancora
non tutto va nella direzione del cambiamento Ellery Queen pubblica La
Poltrona n.30 e Mignon G. Eberhart La stanza n. 18. Il giallo classico
è duro a morire e Arnoldo Mondadori
docet!!
Gli anni a seguire
sono quelli della vitalità dei sistemi democratico rappresentativi dei grandi paesi
dell'Occidente (Inghilterra, Stati Uniti e Francia), che resistono e poi reagiscono alla
pressione dei fascismi vittoriosi in Italia, Germania e Spagna.
Il modello,
all'inizio, rimane l'Inghilterra di Sherlock Holmes, ma, come vedremo nel
capitolo seguente, Sam Spade, col suo falcone "fatto della materia di cui son fatti i sogni" aveva
aperto una breccia.
Nessun commento:
Posta un commento