(libero sviluppo da una nota di Giorgio Galli)
Il Regime di Mussolini, nonostante al duce piacessero i gialli, aveva osteggiato il "giallo"!. Nel dopoguerra, in Italia, nonostante le vendite dei gialli andassero bene, non nacque una scuola del "Giallo italiano".
Sembra che gli autori, anche brillanti, si vergognino di scrivere gialli e spesso si nascondono dietro improbabili nomi anglosassoni.
Fenomeno che ebbe a ripetersi, ma solo all'inizio, con lo "Spaghetti Western" (Montgomery Wood non è altro che Giuliano Gemma!), ma questa è un'altra storia!
Nel frattempo, a livello internazionale globale, nasce il "giallo dell'età della guerra fredda" con nel sottofondo il grande contrasto tra gli imperi egemoni. Un esempio emblematico è quello di Mikey Spillane, che nel 1947 esordisce con Ti ucciderò.
L'impero era, nel giallo classico inglese, l'occasione per la presentazione di personaggi e scenari esotici (Agatha Christie ha le sue colpe!). Nel dopoguerra il British Empire è in crisi manifesta e sta evolvendo nel Commonwealth ( John Le Carrè ne terrà conto, Ian Fleming un po' meno!).
Di fatto il Regno Unito ha un peso politico alleggerito: i veri imperi sono quelli dell'USA, dell'URSS e della Cina.
La corruzione delle metropoli di Sam Spade e Philip Marlowe è ora riferita a megalopoli dove gli interessi malavitosi sono globalizzati.
E' il tempo di Mike Hammer che combatte con durezza l'antiamericanismo dei "non patrioti". personaggi avidi e cinici che non esitano, per denaro o sete di potere, a mettersi al servizio della sovversione comunista, del grande rivane degli USA (La First New Nation), l'URSS che viene definita "l'impero del male"!
Sam Spade era un signore, Philip Marlowe un cavaliere senza macchia e senza paura, sulla scena c'è un diverso detective privato: il "duro".
C'è di più! E' un duro, forzuto, violento e pure villano. Ha un ufficio squallido e scalcinato, veste con gusto Orripilante: scordarsi il gessato di Spade o il trench di Marlowe! Beve pure: ingozza litri di whisky e mangia schifezze indigeribili. Fa sesso ondivago: tra una bionda curvilinea (alla Jessica Rabbit) e una procace bruna molto in carne... non fa differenza, sembra che lui neppure noti la differenza!
E' un coriaceo incassatore. Quando, succede in ogni indagine, viene maciullato da pugili suonati e ottusi o da gangster sadici con botte che ammazzerebbero un toro miura lui si rimette in sesto con una doccia freda e al massimo prende un'aspirina!
Su questo occorre assegnare un credito a Ned Beaumont, l'investigatore personaggio principale de La chiave di vetro il romanzo di Dashiell Hammett che ispirò La sfida del samurai prima e Per un pugno di dollari poi! Solo che Ned (ed anche Clint!) a riprendersi ci mette un pochino di più!
Spillane, e poi gli emuli, presenta il duro eroe come un furbacchione sperimentato, ma al lettore attento e sgamato non può sfuggire che dimostra di avere il cervello di un minorato psichico. Sì, sembra incredibile che così tanti gangster navigati, politicanti di potere, poliziotti corrotti ma di potere anche loro non riescano a togliersi dalla palle un investigatore pitocco e un po' deficiente distratto a seconda dei casi da bionde, brune o rosse tutte formose, vogliose e infide.
Ma negli anni del dopoguerra ciò anche se non è possibile è pensabile e soprattutto credibile! Siamo nel tempo della Guerra Fredda, della minaccia del comunismo.
Gli USA credono d'essere il rompighiaccio, i salvatori! Si assiste allora, come strumento politico di contrapposizione, al diffondersi della democrazia rappresentativa con alternanza di governo e Wellfare State: un clima che vede di buon occhio il consolidarsi del genere giallo in due filoni tradizionali: quello dell'investigazione razionale che risolve il mistero individuale (in nome di legge e ordine) e quello della violenza scatenata dal male politico in città tentacolari e oscure.
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