C'era una volta nel West
una donna con la pistola
Le donne più affascinanti della storia del cinema western
Parte III
E veniamo ai classici, alle pellicole dell'età dell'oro del western, quando quei film, attraverso il mito della "frontiera" raccontavano le motivazioni e le aspirazioni dell'America. Vi avverto parlerò più dei personaggi: Altar, Mattie, Rachel e Vienna, che delle attrici. Ma prima c'è un caso in cui, ahimé, è impossibile fare questo.
Prima di passare alle figure femminili più rappresentative è doveroso ricordare, anche se il film non è un capolavoro, quanto il povero Robert Mitchum rimase stravolto e imbambolato dalla presenza di Marilyn Monroe, bionda con jeans a pelle e una camicetta bianca trasparente in La magnifica preda. Marylin di fatto trabocca dai vestiti e fa dimenticare il personaggio, più che recitare, mostra la sua mercanzia! Zucchero (Sugar Kane) di A qualcuno piace caldo è ancora da sceneggiare! Citazione fatta, procediamo!
Rancho Notorius
Come poteva Marlene Dietrich, transfuga dalla Germania nazista ed ex L'Angelo azzurro, eroina dell'impressionismo tedesco, essere adattata a una storia western? Eppure lo fu, grazie a Fritz Lang.
La Dietrich diretta dal suo amico conterraneo (anche lui fuggito da Hitler) Fritz Lang, in Rancho Notorius, all'apice della carriera e ormai carica di anni, anche se di gloria, fa anche amara auto ironia: "Ecco che fine fanno gli angeli azzurri!". La trama essenziale.
Vern Haskell, un ingenuo ranchero, dopo che la sua fidanzata è stata uccisa nel corso di una rapina finita male, si mette sulle tracce degli assassini in cerca di vendetta. La sua sete di giustizia privata lo porterà, dopo un lungo e istruttivo vagare, al Chuck-a-luck, un ranch costruito con le ricchezze predate con numerose rapine e che prospera grazie al fatto che è abitato esclusivamente da criminali, al cui vertice si trova la sensuale "tardona" Altar Keane (Marlene Dietrich); sì, una donna di "lungo corso!
Il suo nome funge da copertura per le rapine e razzie dei banditi che, pagando una percentuale, si nascondono nel suo ranch.
Altar Keane, proprietaria del Ranch, ha un passato di ballerina ed entraineuse in saloon bisca, dove le vincite e le perdite venivano pilotate.
Si è arricchita, col gioco d'azzardo, e continua ad accumulare capitale riscuotendo lauta percentuale sul bottino delle rapine che i suoi ospiti mettono a segno.
Altar è una metafora della decadenza della vecchia America del proibizionismo spazzato via dalla Guerra, ma non eliminato del tutto. Non è capace di liberarsi del passato ed è destinata a soccombere ad esso.
Il Grinta
Kim Darby non era né bellissima, né famosa, quando venne scelta per interpretare Mattie Ross. Quanto è distante Kim da Marlene e da Marylin, eppure lascia un'impronta indelebile nella storia dei film western.
Un po' di trama. In una fattoria in una terra di frontiera, negli Stati Uniti del nord-west, il capofamiglia parte per un viaggio d'affari con l'intenzione di acquistare dei cavalli, ma durante il viaggio il suo aiutante Tom Chaney, ubriaco dopo una serata passata in un saloon a bere e a giocare a carte, lo uccide, lo deruba e si dà alla fuga, unendosi ad una banda di fuorilegge.
Mattie Ross, la giovanissima figlia del fattore ucciso, non si dà per vinta e cerca di ottenere giustizia. Fattasi coraggio, mette mano ai risparmi, ed a una vecchia pistola (una grossa Colt Dragoon (1847) ad avancarica), di famiglia e arriva in città per ingaggiare un vecchio sceriffo che, seppure mezzo alcolizzato, sovrappeso e con un occhio solo, ha fama di implacabile cacciatore di uomini.
Ora assai malmesso, vive assieme a un vecchio e scaltro cinese ed a un grosso gatto. Quest'uomo è Rooster Cogburn, detto "il Grinta", a cui Mattie propone di andare alla ricerca del bandito Chaney, che nel frattempo si era unito alla banda di Ned Pepper, che il Grinta aveva ferito al labbro in uno scontro precedente.
Rubare la scena a John Wayne non è impresa da poco. Kim Barby ci riesce grazie al meraviglioso personaggio che le hanno affidato e che lei sa veramente animare!
Mattie rappresenta l'intraprendenza rigorosa e tenace dell'America (l'America che non demorde neanche dopo una disfatta come quella di Pearl Harbor). Se così intesa, ed è il modo più giusto, non è un giovane donna americana, è l'America.
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