Dalla carta alla pellicola
Dalla tastiera alla macchina da presa
Il rapporto tra la letteratura di genere giallo e il cinema nella produzione di film che hanno fatto la storia del cinema.
Parte IV
Se trovare una definizione per "noir" era difficile, cercare di definire il termine twowords "legal thriller" è una missione frustrante. Anche perché il termine spunta all'improvviso dopo una diecina di film famosi. tra cui ricorderò La parola ai giurati con Henry Fonda. Siamo nel 1957 e il termine entrerà in uso un diecina di anni dopo. Qualche zelante accademico classificò La passione di Giovanna d'Arco di Dreyer (1928) come legal thriller... forse non ricordava che era un film muto! Questo esempio negativo serve a identificare una caratteristica: nel legal thriller la suspense e la tensione emotiva sono alimentati dal dibattimento. dal sapiente uso dell'oratoria e della deduzione! Pertanto mi fermo e vi ricordo tre esempi famosi da me scelti solo per affezione di spettatore affascinato.
Esempi di film Legal Thriller:
Il caso Paradine: un caso ti transfert inversa. Transfert legale. L'avvocato s'immedesima nella sua assistita.
Testimone d'accusa: Il Principe del foro si fa manipolare da due abili consorti. Uno di loro, però, fa addirittura il doppio gioco.
Il buio oltre la siepe: memorabile vicenda, il mistero verra risolto nel dibattimento.
Il romanzo: Anatomia d'un omicidio
Anatomia di un omicidio (Anatomy of a Murder) è un romanzo di Robert Traver del 1958.
Fu un bestseller che vendette 4 milioni di copie in dodici mesi e fu tradotto in più di dodici lingue, da esso, un anno dopo, fu tratto l'omonimo film. Le cifre adesso, anche grazie al film, sono ancora cresciute.
Il contenuto è autobiografico. Si rifà ad un caso giudiziario al quale nel 1952 l'autore partecipò come avvocato difensore. Uno dei risultati fu che venne riaffermato il principio della non punibilità di chi commette un crimine in preda a un "impulso irresistibile", tale da determinare uno stato di temporanea infermità mentale. Ogni tanto, anche in Italia, qualcuno lo rivanga.
Il romanzo venne pubblicato in Italia da Garzanti nel 1959 in seguito al successo della pellicola e riedito da Vallardi nel 1984.
Incipit
Le sirene della miniera fischiavano il segnale della mezzanotte, mentre scendevo con la macchina, lungo Main Street, il pendio della collina. Era domenica, una calda notte di mezz'agosto, con la luna in cielo, è io tornavo da un lungo weekend: ero stato a pescare trote nella zona del Lago Oxbow, ospite del mio amico Danny Mcginnis, un vecchio eremita che se ne stava lassù tutto l'anno. All'angolo di Hematite Street, sterzai per dare un'occhiata alla casa di mia madre, quell'immutabile baracca di legno verniciato di bianco dove io ero venuto al mondo. La casa è sull'angolo, e mentre voltavo, i fari del mio coupé spazzarono con la loro luce la fila di olmi alti e cascanti che mio padre aveva piantato da giovanotto, poi trassero riflessi bluastri dalle finestre buie. Mia madre, Belle, era ancora via, da una mia sorella sposata, e, prima di partire, mi aveva ingiunto di andare ogni tanto a dare un'occhiatina alla casa. Be', anche stavolta l'avevo data e, guarda, la casa era sempre lì.
Il film
Anatomia di un omicidio di Otto Preminger , con James Stewart e Ben Gazzara (1959).
Anatomia di un omicidio (Anatomy of a Murder) è il film del 1959 diretto da Otto Preminger. È tratto dall'omonimo romanzo di Robert Traver.
Il film narra il processo per un omicidio le cui circostanze sono approfondite fin nei dettagli più scabrosi. Il linguaggio coraggiosamente esplicito, specie per l'epoca, procurò non poche critiche anche da parte degli organi preposti alla censura, che vi ravvisarono "immoralità" e "oscenità".
Nel 2012 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America.
Un po' di trama
Nella cittadina immaginaria di Iron City nella Penisola superiore del Michigan, nell'imminenza di un processo per omicidio, Laura Manion, moglie dell'accusato, chiede all'avvocato Paul Biegler, di difendere il marito, tenente, ancora in servizio, reduce dalla guerra di Corea. Biegler è in disarmo professionale. Dopo la delusione per la recente perdita del posto di pubblico accusatore, segue solo piccole cause dedicando gran parte del tempo alla pesca. Titubante accetta, lo aiuterà un amico, un ex giudice mezzo alcolizzato.
La donna, che ama il divertimento e la provocazione, afferma di essere stata violentata dal gestore di un bar, successivamente affrontato e ucciso a colpi di pistola di fronte alla clientela dal marito che si è poi costituito. L'avvocato, spinto ad accettare la causa dall'amico, già valente giudice ora alcolizzato, dopo aver interrogato l'imputato accetta di assumerne la difesa ritenendo che l'unica strategia possibile debba riguardare le sue condizioni mentali nel momento del delitto. Obbliga la donna aa adottare un'immagine casta e seriosa. Conduce le indagini e le ricerche giuridiche per la preparazione del processo con l'aiuto della fedele segretaria e dell'amico giurista, che trova così un'occasione per redimersi dall'alcolismo, mentre la pubblica accusa locale viene coadiuvata da un pubblico ministero giunto appositamente dalla città.
In tribunale, in un dibattimento serrato e fra testimonianze a volte reticenti, anche in rapporto ad alcuni particolari ritenuti scabrosi da un'America ancora puritana, si analizza il delitto sotto molteplici aspetti evidenziando e approfondendo i fatti e i risvolti psicologici dei vari personaggi. Alla fine la giuria, anche in seguito alla testimonianza dello psichiatra consulente della difesa, si convince della tesi secondo cui l'imputato avrebbe agito in preda a un "impulso irresistibile", e dunque in uno stato di infermità mentale che lo rende non colpevole.
( Torna alla parte III - postilla)
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