Dalla carta alla pellicola
Dalla tastiera alla macchina da presa
Il rapporto tra la letteratura di genere giallo e il cinema nella produzione di film che hanno fatto la storia del cinema.
Parte V - postilla
Alain Delon
Alain Delon, all'anagrafe Alain Fabien Maurice Marcel Delon (Sceaux, 1935), è un attore, regista e produttore cinematografico francese naturalizzato svizzero dal 1999 (doppia cittadinanza).
È considerato uno dei più grandi sex symbol della storia "O' che 'un tu pensera' mica d'esse' Alen Delon?", era frase che sentivo spesso, non rivolta a me, quand'ero giovane). E' anche riconosciuto come uno dei più grandi attori francesi al pari di Jean Gabin, o di Jean-Paul Belmondo, suo eterno "rivale" mediatico nella Francia degli anni sessanta.
La sua «bellezza derivata dall'aspetto ammaliante, dal viso d'angelo e dagli occhi di ghiaccio ipnotizzanti», gli ha permesso di interpretare uomini cupi, misteriosi, solitari, che molto spesso si rivelavano persino autobiografici del loro interprete.
Fondamentali per la carriera dell'attore sono state le collaborazioni con i registi René Clément, Luchino Visconti e Jean-Pierre Melville; tra i personaggi più celebri da lui interpretati ci sono il cupo e timoroso Rocco di Rocco e i suoi fratelli (1960), il principe Tancredi in Il Gattopardo (1963), il killer Jeff in Frank Costello faccia d'angelo, il gangster Rogert Startet in Il clan dei siciliani (1969), il supplente Daniele Dominici in La prima notte di quiete (1972); è stato inoltre Zorro nell'omonimo film di Duccio Tessari del 1975, il misterioso Robert Klein di Mr. Klein (1976) e il barone di Charlus in Un amore di Swann (1984).
Nel 1985 ha vinto il Premio César per il migliore attore per il film Notre histoire; ha inoltre vinto il David di Donatello, l'Orso d'oro alla carriera al Festival di Berlino, mentre nel 1963 ha ottenuto una candidatura ai Golden Globe per il film Il Gattopardo.
Dagli anni settanta ha avuto esperienze anche come produttore cinematografico, tramite la sua Adel Productions, e in qualità di regista come nel thriller Per la pelle di un poliziotto (1981) e nel drammatico Braccato (1983). La sua ultima interpretazione sul grande schermo risale al 2008 nel film Asterix alle Olimpiadi, mentre nel 2017 ha annunciato il ritiro dalle scene.
Carrellata di cover
Rocco e i suoi fratelli: travolgente successo. Grande interpretazione.
Il gattopardo: dove, coccolato dal,regista, gigioneggia e si pavoneggia un po'.
L'eclisse: ruolo un po' troppo drammatico per lui.
Zorro: il miglior Diego de la Vela che io conosca.
Crisantemi per un delitto: ritorno al giallo, questa volta non in pieno sole.
Borsalino: in coppia col rivale. L'industria del cappello ebbe un piccola ripresa.
Il tulipano nero: più goiocoso di Zorro, ma meno credibile.
La prima notte di quiete: lancinante interpretazione
Per finire mi piace ricordare la sua 'interpretazione (serie TV) di Fabio Montale, dalla trilogia di Izzo sulla malavita di Marsiglia!
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