mercoledì 12 maggio 2021

Carta e pellicola (VI)


Dalla carta alla pellicola

Dalla tastiera alla macchina da presa

 

Il rapporto tra la letteratura di genere giallo e il cinema nella produzione di film che hanno fatto la storia del cinema.


Parte VI 

 

I gialli così detti di detection, raccontano un'indagine poliziesca, fatta da poliziotti che seguono (a volte la violano scientemente!) la procedura prevista dall'Istituzione. Quando il personaggio è Maigret l'aspetto procedurale sta in sottofondo, quando è   il commissario di polizia Martin Beck (Roseanna) la procedura è seguita puntigliosamente e sembra la cosa più importante: la noia è assicurata!

 

Altri titoli di film (come esempi) di detection story

 

La città nuda: segue la procedura, ma è pieno di colpi di scena e la presenza di Barry Fitzgerald si nota!

 

Il commissario Maigret: tratto dal romanzo La trappola di Maigret (uno dei migliori) è ricco di suspense e Maigret (Jean Gabin) giganteggia.

 


Che dio ci perdoni: due detective che violano molto la procedura. Non so se Dio li perdona, lo spettatore (divertito) sicuramente sì!

Merita una citazione

 


The Investigation (Fiction TV): solo procedura, ma emergono i caratteri e i conflitti.

 

Il Romanzo


La promessa è un romanzo giallo di Friedrich Dürrenmatt, pubblicato nel 1958, che inizialmente era stato scritto dall'autore svizzero come sceneggiatura proprio per il film Il mostro di Mägendorf di Ladislao Vajda di cui parliamo qui. Si vede cheall'autore erano sorti molti dubbi!

Il libro, venuto dopo il film di cui era sceneggiatura, pone dubbi, non chiarisce il mistero e danna il detective a un'inutile angosciosa attesa.

 


Trama

Un ex comandate di polizia racconta ad uno scrittore, che ha tenuto una conferenza sul romanzo giallo, che la realtà in cui si trovano ad operare i veri poliziotti è molto diversa dagli intrecci e dalle soluzioni inventate dagli autori.

Il comandante racconta  di un suo ex investigatore, il migliore, il commissario Matthäi, gelido e infallibile. La vicenda risale ad una decina di anni prima. Un ambulante scoprì per caso un delitto raccapricciante: Gritli Moser, una bambina di sette anni, era stata barbaramente uccisa in un bosco. I sospetti della polizia e dei cittadini caddero subito sull'ambulante, sospetti rafforzati, oltre che da certi precedenti, da alcune coincidenze.

Matthäi, di fronte al dolore dei genitori della vittima rimase molto turbato e promise di trovare l'assassino della giovane vittima, una promessa che gli avrebbe cambiato radicalmente la vita. Matthäi non era per nulla convinto della colpevolezza dell'ambulante, ma non fu creduto. Un collega ambizioso e altezzoso, dopo un estenuante interrogatorio, riuscì a strappare all'indiziato un'ammissione di colpevolezza, ma questi si impiccò non appena venne incarcerato. Caso risolto per tutti tranne Matthäi.

Matthäi era, in quei giorni, in procinto di trasferirsi all'estero per assumere un incarico molto prestigioso, ma proprio prima di imbarcarsi, ebbe un ripensamento e non partì, causando non pochi imbarazzi internazionali e facendogli perdere il posto al commissariato. Alla base della rinuncia stava la promessa fatta e la convinzione che l'assassino avrebbe colpito ancora.... si mette allora ad indagare come privato cittadino!

 


Incipit

Das Versprechen (La promessa)

Nel marzo scorso dovevo tenere a Coira, presso la Società Andreas Dahinden, una conferenza sull'arte di scrivere romanzi polizieschi.

Vi arrivai in treno che già annottava- nuvole basse e un nevischio deprimente, e gelo dappertutto. La conferenza si tenne nella sala dell'Unione Commercianti. Il pubblico era piuttosto scarso, dato che quella stessa sera Emil Staiger parlava nell'aula magna del Liceo sull'ultimo Goethe. Non ero in vena quella sera - neanche gli spettatori lo erano del resto - e parecchi del luogo lasciarono la sala prima che la conferenza fosse finita.

 

Il film

Il mostro di Mägendorf di Ladislao Vajda , con Heinz Rühmann (1958).


Il venditore ambulante Jacquier trova il cadavere di una bambina in un bosco. Si reca al villaggio più vicino e chiama il commissario Matthäi, che conosce perché l'ha arrestato qualche mese prima per furto. Gli abitanti del paese vogliono linciare l'uomo, che credono colpevole dell'assassinio, ma l'ispettore di polizia lo difende. Ciononostante, dopo essere stato interrogato tutta la notte, sfinito, questi confessa per poi suicidarsi nella sua cella.

 

L'ispettore rinuncia alla sua carriera. Alla base della rinuncia c'è la promessa fatta e la convinzione che l'assassino avrebbe colpito ancora.... si mette allora ad indagare come privato cittadino: prende in affitto un distributore di benzina e tende la sua trappola!

 


L'esca è una bambina somigliante per età e aspetto a quella uccisa. La porta al distributore assumendo la madre (ignara del pericolo) come domestica.

 


Ma è un disegno fatto a scuola dalla prima piccola vittima a indirizzare l'ispettore Matthäi.


Il mostro si aggira nei paraggi del distributore e ha avvicinato la bimba che fa da esca...


Qui mi fermo, per non rovinare il finale di questo bel film essenziale e ben montato. Molto bella la fotografia e perfetta la recitazione di Heinz Rühmann. Di lui parleremo nella prossimo postilla.

(Parte VI - segue)

(Torna alla postilla parte V) 

 

 

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