lunedì 24 maggio 2021

Non solo Bond - Parte 002


«Il mio nome non è Bond,

e non mi chiamo James!».

Quelli che non si presentavano così: «Il mio nome è Bond... James Bond», le spie comuni mortali, che magari venivano pure dal freddo!


Spie come noi

Parte 002

Titolo provocatorio per un film dove tutti hanno un doppio volto. Cary Grant più degli altri,  interpreta T.R. Devlin, il protagonista maschile, l'agente segreto dalle variegate ambiguità. Grant, dopo Il sospetto, è alla sua seconda collaborazione con Hitchcock, con cui lavorerà altre due volte nel decennio successivo: Intrigo internazionale e Caccia al ladro.

Commentiamo la trama

Miami, Florida. 24 aprile 1946. Ore 15:20. Si conclude il processo contro la spia tedesca John Huberman: l'imputato è condannato a vent'anni di carcere. Un gruppo di giornalisti e di fotografi attende con impazienza di intervistare la figlia, Elena (Alicia nell'originale inglese), ma sono delusi perché lei se ne va senza rilasciare alcuna dichiarazione.

Qualche tempo dopo, la donna ospita uno sconosciuto a un party e si mette a corteggiarlo in evidente stato di ubriachezza. Il mattino successivo egli rivela la sua identità: si tratta dell'agente segreto T.R. Devlin e l'ha contattata per conto del Governo degli Stati Uniti, per chiederle di partecipare a una missione in Brasile, volta a smascherare un complotto filonazista.

Devlin corteggia Elena, ma è innamorato o piuttosto la vuole strumentalizzare? Il dubbio resiste negli anni, c'è chi ancora si pone la domanda.


Elena, invece è innamorata e pure desiderosa di riscattare l'onore della sua famiglia. Decide di accettare e parte con lui per Rio de Janeiro. Non si sente idonea all'incarico, ma è motivata principalmente dai suoi sentimenti; l'agente, invece, agisce in base ai suoi doveri di funzionario: bravissimo Grant a mostrare quella vicinanza un po' distaccata!

Durante il viaggio in aereo riceve la notizia che il padre si è suicidato in carcere. A Rio le viene assegnato il compito di carpire informazioni al presunto capo dell'organizzazione nemica, un suo antico corteggiatore respinto, Alessio Sebastian, amico di suo padre. Tuttavia, ben presto, si trova in una posizione difficile perché Alessio, innamorato ancora di lei e finalmente convinto di poter essere ricambiato, le propone di sposarlo, sfidando inaspettatamente la madre, madame Anna Sebastian, diffidente e ostile ad Elena. 


 

Devlin non si oppone al parere favorevole espresso dai suoi superiori sull'opportunità del matrimonio, ma soffre profondamente di fronte alla prospettiva della nuova situazione che gli toglierà di fatto il guinzaglio che credeva di aver messo a Elena.  Reagisce in maniera amareggiata e brusca nei confronti di Elena che, a sua volta amareggiata e delusa a causa dell'inaspettata freddezza dell'uomo che ama, si sacrifica per la missione e sposa Alessio. Tramite Devlin mantiene un contatto periodico con i servizi segreti americani per informarli sugli incontri che i nazisti tengono periodicamente in casa di Sebastian e sui loro movimenti.

 


Quando, dopo aver sottratto la chiave, arriva  alla certezza che la cantina nasconde un segreto, organizza un ricevimento per consentire a Devlin di indagare nella villa di persona. Rischiando grosso Elena si appropria della chiave. L'agente scopre che la cantina è il luogo in cui è nascosto del minerale di uranio in bottiglie di vino. Sebastian, esaurite le scorte di champagne, sorprende la moglie e Devlin nei pressi della cantina.


Per deviare i sospetti, Devlin bacia appassionatamente Elena, fingendo di esserne l'amante. Ma, nonostante questa manovra diversiva, Alessio fiuta l'inganno: nota che la chiave della cantina gli è stata sottratta e che qualcuno vi si è introdotto e ha rotto una bottiglia.

 


Con la complicità della madre, Alessio vuole far sparire Elena e nello stesso tempo vuole impedire che i suoi complici scoprano che ha sposato una spia. Un veleno mischiato al caffè servirà allo scopo, agendo lentamente e debilitandola fino alla morte. Colpita da frequenti malori e sempre più debole, Elena continua a recarsi coraggiosamente agli appuntamenti per fornire informazioni a Devlin, che, notando il peggioramento del suo stato di salute, lo attribuisce all'abuso di alcool. All'ultimo incontro Elena  non si presenta. Devlin è preoccupato e, dopo averne discusso con il suo capo, decide di recarsi personalmente nella casa di Sebastian..

 


Film capolavoro grazie al tocco magistrale di Hitchcock, ma anche per merito degli attori. Claude Rains perfetto e pertanto credibile. Grant e Bergman al massimo, anche se lui, per qualche occhiata traversa è più che eccelso. Una spia appartenente alla struttura statale, un uomo comune, ma che nasconde a fatica l'indole di vera spia. Come a fatica riesce a non palesare i suoi umani sentimenti. Bond è lontano mille miglia, tante quante separano Londra da Rio, anche se c'è da dire che gli inglesi, lo hanno dimostrato una trentina d'anni dopo, sono capaci anche di arrivare alle isole Falkland! Gli americani non sono da meno: stavano per andare in Corea! Eppure la distanza tra Devlin e Bond è incolmabile. La Spectre è una minaccia astratta, non alla portata dei comuni mortale, una suocera pestifera e un marito col complesso di edipo sono molto più conosciuti dagli spettatori!

 (Parte 002 - segue)

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