lunedì 27 dicembre 2021

Dizionoirio (I)

 

Dall'A alla Z

miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir

ovvero il mio Dizionoirio

 


Parte I

Avevo nel cassetto una serie di appunti disordinati, molto confusionari e pure sparpagliati. Li pubblico qui in ordine alfabetico: un primo faticoso "atto dovuto" all'ordine.

A

 

Ackroyd Roger

 


Credo che, passando dal Corriere dei Piccoli al giallo, sia stato il primo giallo che ho letto. Una scoperta che mitigava l'abbandono del Signor Bonaventura di STO (Qui comincia la sventura...). Già il passaggo dall'infanzia all'adolescenza è traumatico ma se   l'illuminazione ti coglie a dodici o tredici anni è una rovina, ti segna (come potete qui costatare) per la vita!

Come quasi tutti i gialli di zia Agatha (la chiamo così, con tanto affetto, perché lo consciuta da ex bimbo!) è un romanzo a enigma. Mentre mio padre sfidava la Settimana Enigmistica, io giocavo con un mistero della zia inglese. Non sapevo, a quel tempo, delle regole formalizzate da S.S. Van Dine per cui non mi accorsi delle sciagurate trasgressioni della Christie, anzi me ne beai... oggi, visto che pure Raymond Chandler (The Big... e basta!) le ha ribadite, inorridisco, con affetto, ma orripilato!

 


Allo stesso modo non perdono a Hercule Poirot (il più colpevole di tutti. "ma chi crede d'essere!?") d'essersi sottomesso a tante bassezze. Philip Marlowe, che era un Cavaliere immacolato votato alla ricerca del sacro Graal, non l'avrebbe fatto!

Non parlerò del romanzo, tanto lodato, lo lascio tutto a voi!

 

Agatha Christie


 

Sono affezionato ad Agatha Christie come a una vecchia zia che ti offre la zuppa inglese con tanto Alchermes che gocciola sul piattino: poi lo puoi leccare! Io in quel di Milano Marittima, quando l'ho conosciuta leccavo un Mottarello! 

Nonostante l'affetto che le porto non posso parlarne bene, almeno non del tutto. Se non ci fosse Miss Jane Marple (un mio amore segreto: sì lo ammetto sono un gerontofilo!) ne parlerei male. Ma si tratta soprattutto della Marple di Margaret Rutherford e dei suoi cappellini improponibili come quelli della Regina!

 


La sua scrittura è con inchiostro mescolato ad azoto liquido, fredda come un iceberg e il lettore, pur coinvolto a risolvere i suoi rebus, non prova mai autentiche emozioni! Puro onanismo intellettuale!

Leggendo i suoi romanzi provo anch'io, se piove e il caminetto è acceso, due piccoli piaceri intellettuali. Ammirare l'astuzia diabolica delle sue trame e gareggiare con l'astuzia dell'investigatore (per scoprire dove bara!). Non provo, per quanto mi possa sforzare, nessuna emozione. Meno male che c'è la Rutherford che ci fa divertire non prendendo sul serio né il personaggio, né zia Agatha!

Per concludere è bene che vi dica che considero Dieci Piccoli indiani un'orribile "sega mentale"! Inoltre, frutto dei tempi, zia Agatha è razzista, colonialista e anche (pur essendo donna) misogina!

Ma siccome stiamo parlando di reperti archeologici, vale la pena, ogni tanto, di fare una visita al museo: cioè rileggere qualche pagina!

 

Ambler Eric

 


Gran parte della critica (facilona, superficiale o semplicemente markettara (prezzolata?))  ha tramandato ai posteri Eric Ambler come "il fondatore del romanzo di spionaggio moderno"! Graham Grene e John Le Carré (si erano messi d'accordo) si sono dichiarati (con ironia corrosiva tutta inglese) che in fondo era il loro modello, "dato che tutti a lui si ispirano"! Solo gli allocchi l'anno presa come un'affermazione seria! Ian Fleming, poi, non la prese bene, erano otto anni che mandava in giro per il mondo 007 e nessuno se ne ricordava? La Istanbul di Dalla Russia con amore, non ha certo nulla da invidiare a quella di Topkapi!


Dopo aver letto Topkapi con molto divertimento, mi fiondai a vedere il film omonimo che invece, nonostante Ustinov, molto mi deluse, perché troppo focalizzato sul rocambolesco furto, poi copiato da una delle Pantere Rosa!

Detto questo, resta il fatto che Ambler è un ottimo scrittore di trame avvincenti, ma non sarebbe stato capace di scrivere La spia che viene dal freddo né de Il console onorario! Va aggiunto che né Green, né Le Carrè sarebbero stati capaci della sua graffiante ironia!


 

(Parte I - segue)

 

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