martedì 28 dicembre 2021

Dizionoirio (II)


Dall'A alla Z

miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir

ovvero il mio Dizionoirio

 


Parte II


B

Breve (molto breve) storia del giallo/noir

 


All'inizio si chiamava poliziesco e nacque come feuilleton, ma non in Francia. A dire il vero c'erano già dei nati senza nome (ma non bastardi, forse misconosciuti!), ma nessuno se ne era accorto: La signorina Scudery (di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann) ne è un esempio. E' la prima donna detective (Neppure suo malgrado, lo fa e basta!) che agisce in modo "naturale"!

 


Nonostante ci fossero già dei capolavori (Delitto e Castigo, I delitti della via Morgue e Il cappello del prete e Sherlock Holmes!) prese campo e gloria il Romanzo a enigma. Un gioco intellettuale, ma non intelligente, a cui il lettore "fanciullo" (e ancora orfano della Settimana Enigmistica) si prestava: seguire un'indagine di cui venivano forniti indizi più o meno pertinenti (dipendeva dall'onestà dell'autore!). La sfida apertamente dichiarata era individuare il colpevole, per questa ragione il filone (un torrente in piena) fu denominato whodunit (da: Who ha done it? Chi è stato?).

Quando la Regina Vittoria, che molto l'approvava (per via dell'Ordine Sovrano, che non doveva esser messo in discussione!), è già deceduta, Agatha Christie s'instaura in mezzo alla corrente, la rende impetuosa e vi galleggia primeggiando su tutti. Il genere vive così la sua golden age (età d'oro) che passando per il rigoroso S.S. Van Dine continua fino al bifido Rex Stout (a metà tra il giallo classico e l'hard boiled, come avremo modo di precisare), ma poi l'invincibile Perry Mason  portò tutti in tribunale, facendoli condannare!

 


Qualcuno, a proposito della golden age, parla di capolavori e mette in testa a tutti Dieci piccoli indiani. Meglio che io sorvoli! E' solo un castello di carte false... C'è anche da dire che questi critici faciloni non tengono conto di Sherlock Holmes!

Questo archeologico (ma non arcaico) genere ha avuto varie declinazioni. La più radicale (e anche integralista) è quella dell'enigma "della camera chiusa". La sfida enigmistica tocca con qualche punta di fanatismo, il suo apice: risolvere un omicidio impossibile da commettere!

Ci fu un'altra variante, l'inverted tale o crimine a rovescio, con pochi seguaci, ma che, grazie alla TV, divenne celebre molti anni dopo: grazie al tenente Colombo.

Il whodunit venne alfine travolto (meno male!) dall'hard boiled. La Grande Depressione aveva cambiato molte cose e il giallo a enigma non faceva più presa nei lettori. Il detective superintelligente cede il posto al Private Eye: l'investigatore privato.

 


Personaggio emblematico, ha un passato discutibile, fa sesso, è violento, frequenta corrotti e forse lo è anche lui, beve molto alcole. Il contesto, la città, diventa protagonista. Durerà circa un ventennio: inizia con Dashiell Hammett e finisce con il canto del cigno di Ross Mcdonald.

In Italia, dopo altre avventure letterarie (anche rosa) prende il comando del noir Giorgio Scerbanenco. Non eccelso (letterariamente parlando), ma ha il merito di avviare un cambiamento epocale.

 


Molto di più hanno fatto Fruttero e Lucentini. La "Premiata ditta F&L" con La donna della domenica prima e poi con A che punto è la notte ha  veramente influito sugli autori successivi, compreso Andrea Camilleri, Antonio Manzini e anche il sottoscritto.

In Francia emerge immenso, tra il florilegio di autori minori, Maigret. Solo Izzo, con la trilogia di Marsiglia, lo metterà in ombra, ma Maigret è eterno!

Nel frattempo il panorama mondiale si fa molto confuso. A parte qualche perlamolta paccottiglia. Non ne farò l'elenco qui, ma ne parlerò. Ma non posso esimermi: tra tutti è da biasimare, denigrare e vituperare molto Il codice Da Vinci. Amen e così sia!

 

(Parte II - segue) 


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