domenica 2 gennaio 2022

Dizionoirio (VII)


Dall'A alla Z

miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir

ovvero il mio Dizionoirio


Parte VII


Due

Il numero 2 fin da tempi remoti e arcaici ha avuto caratteri eccezionali sotto molti punti di vista: matematico, linguistico, per indicare la doppiezza (Giano bifronte, lingua biforcuta, il primo dei numeri pari, indice di simmetria... ma indica anche, più banalmente una coppia di amanti

I titoli de  Il postino suona sempre due volte (1934) e di La morte paga il doppio (1943),  romanzi noir   di James Cain, guarda caso, hanno in comune proprio il numero due. Tutti e due potrebbero, volendo dare importanza alla passione amorosa già sottintesa, essere classificati dei Rose Noir, ma è cosa molto secondaria. Hanno invece un merito importante: in essi agiscono due eccezionali Dark Lady. Nel cinema, ricordiamolo, Lana Turner è una delle molte Cora e  Barbara Stanwyck è Phillis, questa volta unica.


E

 

Ellroy James

James è nato a Los Angeles nell'immediato dopoguerra. Padre contabile, madre infermiera: anche in USA "piccola borghesia" impiegatizia. I genitori, sembra due frustrati, cominciano a detestarsi e divorziano quando lui ha solo sei anni. Sta con la madre, ma ne soffre. Soffrirà di più quando la madre, lui ha dieci anni, viene ritrovata uccisa, completamente nuda, macellata in un prato incolto della periferia. Il caso non sarà mai risolto: un tormento esistenziale per James piccolo e poi grande.

Ha un altro problema, forse più grave: gli piace leggere gialli! Ama Hammett, lo studia, mentre  è costretto, dopo la morte della madre, a vivere col padre, non proprio un sant'uomo! Il padre, non lo sopporta e se ne libera facendolo arruolare anzitempo nell'esercito.

"Uno come me, non può che essere uno scrittore maledetto!", si autoconvince James. Per confermare il suo destino si droga, ruba, va in galera dove in mancanza di meglio impara a masturbarsi pesantemente, e se ne gloria. Scrive anche, capolavori. Vedi L.A. Confidential o  Dalia Nera, suo romanzo catartico.

 


Ultimamente, a giudicare dalle ultime opere, sembra abbia perso la voglia di scrivere trame avvincenti. Se non lo conoscete leggete solo i primi romanzi, solo quelli! Lo amerete, senza poi (come ho fatto io) ripudiarlo! Ma io ho molti pregiudizi verso gli scrittori maledetti...

 


Espressionismo tedesco

Espressionismo è un termine che può essere usato con vari significati. Nel senso più generico indica una tendenza dell'arte che porta a forzare parole o immagini verso un'espressività molto intensa, maggiore di quella naturale: in questo senso ogni forma artistica, in quanto interpretazione della realtà, può essere "espressionista".

 


Con Espressionismo si intende anche un movimento artistico ben preciso, quello fiorito in Germania all'inizio del Novecento, che trovò un grande riscontro inizialmente nella pittura, poi anche nella letteratura, nel teatro, nella musica e nel cinema. Il movimento assunse una sua fisionomia precisa tra il 1910 ed il 1924. Le sue caratteristiche essenziali erano una forte distorsione del segno (sia esso la frase poetica, la linea pittorica, il gesto teatrale o l'inquadratura cinematografica), un "grido anarchico" (Urschrei) che rompeva gli schemi dell'arte tradizionale. Mentre le altre forme d'arte furono tra loro coeve, per motivi sia tecnici sia storici, l'Espressionismo cinematografico si affermò con circa un decennio di scarto rispetto alle altre manifestazioni artistiche, soprattutto per lo sviluppo della casa di produzione cinematografica tedesca U.F.A., che produsse quasi l'intera totalità dei film espressionisti.

 

F

 

Fruttero e Lucentini (F&L)

Hanno (più dell'ucraino milanese!) riformato il giallo/noir italiano. Il loro primo grande successo La donna della domenica rinnova gli stilemi dell'indagine poliziesca.

 


All'inizio sembra avere tutte le caratteristiche del giallo classico (l'ispettore Santamaria è poco esperto di delitti e segue la procedura), ma presto diventa il pretesto per disegnare un affresco feroce e impietoso dell'aristocrazia borghese di Torino. È bene sottolinearlo: ha le caratteristiche di satira politica e sociale. La denuncia venne rafforzata dal film di Luigi Comencini (1975) con uno splendido Marcello Mastroianni, ironico e dissacrante.

Ancora oggi a distanza di quasi cinquanta anni appare attuale  fresco e frizzante.

 


Seguì (c'era ancora Santamaria, ma con ruolo meno rilevante) A che punto è la notte. Io lo considero addirittura migliore del primo, ma non ebbe lo stesso successo. Forse è troppo cupo e pessimista.

 

Memorabile anche La verità sul caso D: riesumazione e completamento di un romanzo incompiuto di Dickens. Ricordiamo che Charles Dickens morì all'improvviso nel giugno del 1870 mentre stava scrivendo il romanzo a puntate  Il mistero di Edwin Drood, lasciando in sospeso il finale: perché il protagonista era scomparso? Assassini? Semplice sparizione? Fuga? Da cosa? Suicidio?

La geniale idea della "premiata ditta F&L" (così la chiamò un opinionista allora famoso) consiste nell'affidare le indagini ai più sagaci detective della letteratura poliziesca (l'idea è ripresa anche nel film Invito a cena con delitto).

Le indagini, raccontate con grazia e sobrietà in parallelo alla rilettura del testo originale, sono un capolavoro di umorismo, arguzia e ironia.

 

(Parte VII - segue)

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