venerdì 7 gennaio 2022

Dizionoirio (XII)


Dall'A alla Z

miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir

ovvero il mio Dizionoirio



Parte XII

J

Javert

 


Il tenace sbirro, con poco acume ma tanta determinazione e ostinazione.  È il principale antagonista del romanzo I Miserabili, in contrapposizione con Jean Valjean, il protagonista. Tuttavia il personaggio di Javert non sempre viene considerato un vero cattivo, bensì una persona che persegue legalmente un galeotto, non conoscendone (si rifiuta di accettarne la redenzione!) la vera indole; coloro che seguono questa idea sull'ispettore considerano i veri nemici del romanzo i Thénardier. Questa identificazione dei Thénardier nei veri antagonisti del romanzo è spesso stata criticata, essendo solo avidi e meschini truffatori, senza l'impatto drammatico o la cattiveria dimostrata da Javert.

 


Tuttavia l'ispettore dev'essere molto ringraziato: senza di lui Jean Valjean non sarebbe così grande. Di più: è il basamento su cui poggia il monumentale Jean e forse anche il romanzo!

 

L

Lansdale Joe Richard Harold

 

E' padre sopravvalutato degli altrettanto sopravvalutati Hap&Leonard, due paradossali e fuori dalle righe detective. Praticano l'ironia della violenza, personalmente non mi fanno ridere per niente.


Per sua fortuna Lansdale ha scritto anche altre opere, tra cui romanzi, tanta roba.

Di Hap&Leonard è stata realizzata anche una serie televisiva (di scarso successo) statunitense. La prima stagione riprende le vicende del romanzo Una stagione selvaggia. Mi sono fermato alla prima puntata e non vi so dire altro.

 

Larsson Stieg

 

A proposito di sopravvalutati, Larsson è nei primi posti della classifica (insieme a qualche altro, o altra, autore nordico). Anche lui si sopravvalutava. Quando faceva il giornalista (per una specie di Espresso: un magazine d'inchiesta) affermava infatti: "È molto facile scrivere romanzi polizieschi. Molto più difficile è scrivere un articolo d'inchiesta con seimila battute in cui tutto dev'essere esatto al cento per cento!".

Nel 2002 segue quella che per lui è la via più facile: inizia a scrivere Millennum. Dopo appena due anni, nel 2004 (era davvero facile o aveva dei ghost writer?) ha completato le circa 2500 pagine della trilogia.

Un mattone (anzi tre) incredibile! Si salverebbe solo il personaggio di Lizabeth Salander se con le sue sfaccettature estreme, con la sua instabilità caratteriale, non sembrasse il personaggio di un'altra storia.

 


Una storia cyberpunk, tanto per essere precisi. Appare dopo qualche centinaio di pagine e sembra entrarci come il cavolo a merenda, poi si prende la scena! Madonna che fatica!

 


Ma torniamo al nocciolo della questione:   Uomini che odiano le donne (primo tomo) non ha le caratteristiche di un romanzo Cyberpunk.

 


In più sembra la copia esasperata (anche un po' stiracchiata sullo stilema Punkabbestia!) di Michelle, la ragazza border line (strana assai e misteriosa) del film Frantic di Roman Polansky.

Com'era naturale la trilogia ha generato tre film: uno più brutto dell'altro, Della serie "Errare humanum est, perseverare diabolicum"!

 


Poi, sull'onda degli incassi, son nati gli apocrifi. La vedova di Larson (per le leggi di quel paese) non poteva ereditare i diritti, si è allora arrangiata con i già attivi Ghost Writer (quelli che avevano aiutato Stig nel 2002)!

Si spera che prima o poi si finisca di produrre spazzatura contribuendo a mettere a rischio le foreste amazzoniche: che Greta ci metta un occhio!

(Parte XII - segue)

(Ritorna alla Parte XI)

 

 

 

 


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