giovedì 13 gennaio 2022

Dizionoirio (XIV)


Dall'A alla Z

miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir

ovvero il mio Dizionoirio


Parte XIV

Macdonald Ross

Con Mcdonald  nasce e muore il "post hard boiled". Più che nascere, muore. Nel 1950 qualcuno (un accademico?) osò parlare del triangolo d'oro: Hammett, Chandler, Macdonald. Un altro li definì la trinità dell'hard boiled (rispettivamente Padre, Figlio e Spirito Santo!). Una bella pietra tombale! Hammett, stava male di salute (e poi aveva smesso di scrivere) non reagì, Chandler invece la prese molto male: definì Macdonald falsamente lirico, pretenzioso e indisponente! Ross rispose per le rime e ci fu una bella rissa verbale: volarono molti stracci, altro che Santissima Trinità!

 


Poi Chandler morì e Macdonald con Bersaglio mobile ebbe grande immeritato successo. Grazie soprattutto a Paul Newman (che però, per scaramanzia, volle, nel film Detective's Story, chiamarsi Harper, anziché Archer!).

 


Quando, nel 1983, Ross Macdonald è morto era, forse, lo scrittore di romanzi gialli più famoso in America. E' stato presto dimenticato, qualcosa vorrà dire.

 

Maigret Jules

Jules Joseph Anthelme Maigret nasce nel 1887 a Saint Fiacre, un paese della Francia centrale non lontano da Moulins; il padre svolge la professione di amministratore del castello di Saint-Fiacre, una proprietà di tremila ettari sulla quale si contavano non meno di ventisei fattorie, di una delle quali era fattore il nonno paterno; la madre, figlia di un droghiere  è casalinga.

 


Nel 1895 la madre, in attesa del secondo figlio, muore a causa delle maldestre cure di un medico ubriaco che la assiste.

Nel 1899 viene mandato a studiare come interno al liceo di Banville de Moulins, ma dopo pochi mesi, non sopportando la vita di collegio, viene affidato dal padre ad una sua sorella, sposata ma senza figli, il cui marito aveva appena aperto un forno a Nantes.

In quegli anni Maigret trascorre i periodi scolastici a Nantes, e passa le vacanze dal padre. Nel 1906 il padre muore di pleurite all’età di 44 anni; nel frattempo Maigret comincia gli studi di medicina.

Nel 1907 anche la zia muore di pleurite; Maigret rifiuta l’offerta dello zio, che gli propone di tenerlo con sé e di insegnargli il mestiere del fornaio, interrompe gli studi di medicina e si trasferisce a Parigi dove, essendo costretto a guadagnarsi da vivere, inizia a cercare un lavoro.

Nel 1909 entra in polizia con la qualifica di agente ciclista; il suo incarico consiste nel portare gli incartamenti tra i vari uffici, e questo gli permette di conoscere a fondo la città. Pur ricoprendo un incarico modesto, Maigret inizia a farsi notare. Dopo alcuni mesi diventa segretario del commissario di polizia del quartiere Saint-Georges; il nuovo incarico gli consente di non indossare più l’uniforme (cosa che, a suo dire, gli aveva impedito di fare la corte alle ragazze).

Una sera incontra per strada un vecchio compagno della facoltà di medicina, Félix Jubert; i due iniziano a frequentarsi, e dopo alcuni giorni l’amico gli propone di accompagnarlo ad un ricevimento nell’abitazione di alcuni conoscenti; Maigret, dapprima riluttante, acconsente e nell’occasione conosce e si fidanza con la futura “signora Maigret”, Louise Léonard, nativa di Colmar (Alsazia), che sposerà nel 1912.  La coppia avrà una figlia morta dopo pochi giorni di vita.

 


 

Per sposarsi ci vuole un alloggio grande, così, prende in affitto, nelle sue intenzioni solo per pochi anni, un appartamento al numero 132 di Boulevard Richard-Lenoir; in realtà i coniugi Maigret finché rimarranno a Parigi abiteranno sempre in quell’appartamento, tranne un breve periodo in cui, a causa di alcuni lavori di ristrutturazione effettuati dal proprietario dello stabile di Boulevard Richard-Lenoir, vanno ad abitare al 21 di Place des Vosges.

 

Nel 1913 svolge la sua prima inchiesta, il caso “Gendreau-Balthazar”, narrato nel volume “La première enquête de Maigret”; in questa storia Maigret appare giovane e battagliero, quasi idealista; riesce a scoprire l’ insospettabile autore di un delitto, ma vede la sua fatica annullata in quanto, a causa delle persone coinvolte che appartengono al mondo politico e dell’alta finanza, l’intera faccenda viene messa a tacere.

 

Maigret rimane deluso e amareggiato per l’esito dei fatti, ma il suo operato gli consente di ottenere la promozione ad ispettore della Surêté, la futura Polizia Giudiziaria, nella brigata del Commissario Barodet, e di passare dal commissariato di zona al Quai des Orfèvres, sede centrale della Polizia, dove tra gli altri lavora un amico del padre, Xavier Guichard, capo della Surêté e protettore in maniera molto discreta del giovane Maigret.

I primi incarichi di Maigret come Ispettore consistono nello svolgere il servizio pubblico prima nelle strade, poi alle Halles (i mercati generali di Parigi), in seguito all’interno dei grandi magazzini e della Gare du Nord (una delle stazioni ferroviarie di Parigi), e infine alla “buoncostume”.

Nel 1917 entra a far parte della “Brigata Speciale”comandata dal Commissario Guillaume; successivamente viene nominato Commissario ed infine Capo della Brigata Speciale.

 


A questo punto le informazioni biografiche fornite da Simenon (la maggior parte delle quali si trovano nel volume “Les mémoires de Maigret”) sono lacunose e contraddittorie; nel 1933, ad esempio, lo troviamo in pensione, ritirato nella casa di campagna a Meung-sur-Loire, costretto a togliere dai guai un nipote entrato in polizia (la storia è narrata nel volume “Maigret”, nelle intenzioni dell’autore l’ultimo della serie con protagonista il Commissario), ma dopo pochi anni Simenon lo fa ritornare in servizio, dove resterà fino al 1972 (anno di pubblicazione dell’ultimo romanzo, “Maigret et M. Charles”, nel quale al Commissario, dopo 40 anni di servizio, viene offerto l’incarico di Direttore della Polizia Giudiziaria).

 

Mankel Hennig

I romanzi di Mankell sono nevrastenici, belli ma nevrastenici: il suo personaggio, Kurt Wallander, ha  repentini e vistosi mutamenti di umore. E non si cura, lo dovrebbe fare. Kurt è un poliziotto pteno di complessi e pure taciturno, che lavora al commissariato di Ystad, in Scania (estremo sud della Svezia).


È molto competente e abile, ma molto irritante: non ama né ridere né scherzare. Uno molto palloso insomma! Una summa clinica di difetti caratteriali: depresso, misantropo, misogino, beve parecchio, mangia malissimo, non fa esercizio fisico (va incontro al diabete). Divorziato, non si occupa dei figli. È a disagio con la società che lo circonda, vetero socialista sinistrorso non ama la socialdemocrazia. E' insomma antesignano del fallimento del sogno svedese.


I romanzi sono, più o meno, una dozzina. Alla fine il suo autore lo fa morire! E' la Svezia che cala il sipario, ma non solo, una parte delle illusioni di progresso sociale che condividevamo muore con lui! 

 

(Parte XIV - segue)

(Ritorna alla Parte XIII)

 

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