venerdì 14 gennaio 2022

Dizionoirio (XV)


Dall'A alla Z

miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir

ovvero il mio Dizionoirio


Parte XV



Markaris Petros

Ho cominciato a scrivere gialli (di rigoroso stile Soft Boiled) a sessanta anni, per questo motivo mi interessano gli scrittori che hanno fatto come me (e con risultati migliori!).

 


Markaris, nato in Turchia da padre armeno e madre greca,parla meglio in tedesco che in greco! È palesemente atipico (confrontato con un toscano DOC che parla male il viareggino, ma bene il valdarnese)... Però, però ha cominciato anche lui a sessanta anni! Prima aveva fatto cose anche più grandi: sceneggiatore per i film di Theo Angelopoulos!

Crea, passando al giallo, il personaggio di Kostas Charitos. Tutt'altro che "carino" (charitos), Kostas è brutale, maschilista, sboccato, pervicace e rancoroso. Le indagini sono tutte sullo sporco che in Grecia ormai in questi ultimi decenni si nasconde sotto il tappeto, e il personaggio pure nostalgico è: rimpiange il regime dei colonnelli. Un gran simpaticone!

 


No, non è di grande simpatia, ma incuriosisce;  seguendolo si fa l'anatomia di questo paese morto (è come riesumare un cadavere) e ormai lontano dal mito classico. I romanzi servono soprattutto, seguendo le vicende dei personaggi, ad analizzare le cause dell'interminabile crisi che travaglia e divora le viscere della Grecia.

Interessanti, e coerenti, le storie, ma di una pallosità pesante e plumbea; poco divertenti insomma: letto uno il secondo sa già di "deja vu"!

 

Matteo Don

Don Matteo Bondini, che ha qualche legame lassù, con la Trinità, è il parroco della Chiesa di San Giovanni Battista di Gubbio, poi trasferito (per motivi di budget televisivo) a quella di sant'Eufemia a Spoleto: nella realtà Gubbio e Spoleto appartengano a due diocesi differenti. nella realtà né Philippe Le Roy, né Gastone Moschin hanno mai fatto il vescovo!

 


Grazie all'amicizia e alla collaborazione affettuosa con il maresciallo dei Carabinieri Nino Cecchini, riesce a intrufolarsi nei casi legali e criminali e a risolverli grazie a un indizio decisivo, che arriva molto spesso per intuizione innata e per la sua ampia conoscenza dell'animo umano.

 


Don Matteo (prete d'Italia) è gentile e disponibile verso tutti e mostra (sfiorando il melenso) una straordinaria capacità amorevole verso le persone coinvolte nel caso, anche nei confronti degli assassini. Le sue intrusioni non sono, però, molto gradite ai capitani che si susseguono nella locale caserma dei Carabinieri, Flavio Anceschi, Giulio Tommasi e Anna Olivieri (interpretata da Maria Chiara Giannetta): questi cercano di tenerlo lontano dalle indagini, ma alla fine riconoscono sempre la bravura superiore del sacerdote. vorrei vedere con quasi 13 milioni di spettatori!

 

Montalbano Salvo, commissario

Il Commissario Salvo Montalbano  è commissario d'Italia anche se nella finzione è commissario di polizia a Vigata (nome di fantasia per Porto Empedocle). Il personaggio, nato dalla penna (tastiera?) "navigata" di Andrea Camilleri, è un uomo tenace fino alla testardaggine, ruvido, dal carattere spesso scontroso, ma radicalmente onesto. Nonostante il successo editoriale e televisivo, non è un personaggio simpatico. Molto meglio da giovane.


Nato nel 1950 è laureato in Giurisprudenza. A trent’anni ha iniziato la sua carriera in polizia diventando (quando aveva una folta capigliatura) vicecommissario a Mascalippa, un piccolo paesino di montagna in provincia di Enna. Amante del mare ha vissuto con fastidio esistenziale il periodo in montagna e appena gli è stato possibile si è trasferito a Vigata. Vive in una villetta che si affaccia sul mare a Marinella. A lui piace fare una bella nuotata giornaliera.

 


Montalbano ha uno spirito solitario (parla coi granchi della scogliera al molo), a tratti selvatico, ama indagare da solo nonostante possa contare sul suo sagace, ma sciupafemmine, vice Mimì Augello e sull’ispettore Giuseppe Fazio suo uomo di fiducia. Nel suo commissariato lavorano anche Agatino Catarella, goffo responsabile del centralino, e gli agenti Gallo e Galluzzo. Durante le sue indagini Montalbano collabora spesso con la bella Ingrid Sjostrom e il fidato giornalista Niccolò Zito. Figura importante (materna) nella sua vita è Adelina Cirrinciò. La domestica, madre di un ladruncolo che lo stesso Montalbano ha arrestato, prepara per Salvo gustosi piatti della tradizionale cucina sicula. Lui ottima forchetta apprezza e mangia con gusto.

 


Salvo Montalbano è fidanzato, da lungo tempo, con Livia Burlando con cui vive un altalenante rapporto a distanza. Lei vive a Boccadasse (Genova) ma viene spesso a trovarlo a Vigata e nonostante le frequenti incomprensioni si amano molto. Uno dei motivi di lite tra i due è la presenza di Adelina che secondo Livia prima o poi lo avvelenerà per fargli pagare l’arresto del figlio.

 


Montalbano ama profondamente il cibo, soprattutto il pesce fresco e la pasta ‘ncasciata (alla ragusana) di Adelina (I suoi arancini!). I pasti sono per lui momenti sacri (un rito solenne), quando mangia non parla, e viceversa.



Ha successo con le donne e nonostante sia fidanzato gli capita spesso di subire il fascino femminile. Introverso com’è rifugge i media ed è privo di ambizioni, tenta in tutti i modi di opporsi alle possibili promozioni.

È un commissario abilissimo, scioglie complessi intrighi e sfugge alle trappole grazie al suo fine ingegno. Ha un forte senso per la giustizia e, a volte, la declina secondo un suo personalissimo senso. È sempre vicino ai più deboli e lontano dalla potente burocrazia.

Il pubblico incontra il commissario Montalbano per la prima volta nel 1994 quando Andrea Camilleri pubblica il romanzo La forma dell’acqua. Fino ad oggi sono stati pubblicati una quarantina di romanzi in cui è protagonista.

 


Nel 1999 è stato trasmesso il primo episodio della fiction Il commissario Montalbano: Il ladro di merendine. Successo senza precedenti, a volte ha pure superato Don Matteo!

 

(Parte XV - segue)

(Ritorna alla Parte XIV)

 

 

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