domenica 30 gennaio 2022

Dizionoirio (XX)


Dall'A alla Z

miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir

ovvero il mio Dizionoirio


Parte X X


R 

Rath Gereon 

Berlino, 1929. La capitale tedesca è una città sull'orlo dell'abisso, dove covano tutte le tensioni, tutte le angosce e tutte le deliranti ambizioni di un paese uscito a pezzi dalla guerra. Rivendicazioni operaie, complotti ultrareazionari, lotte politiche creano un cocktail micidiale in quella che è la più americana delle metropoli europee. Il giovane commissario Gereon Rath (anche lui, come la Germania, reduce da terribili esperienze di guerra), appena arrivato da Colonia, oltre che con la frenesia della città deve vedersela con la propria insofferenza per essere stato confinato alla Buoncostume...

 


Babylon Berlin un bel romanzo (di Volker Kutscher) e una fiction di alta qualità dove il vero protagonista è l'agonizzante Repubblica di Weimar.

 


Una storia che fa capire molte cose,   da ricordare a lungo, anche e soprattutto nei "giorni della memoria".

 

S

Scandinavo giallo/noir

Secondo i fisici (gli scienziati) l'accadimento di un fenomeno è un indizio, se succede due volte diventa legge, e la terza volta è la conferma, a volte cercata, sperando di non trovarla, dai negazionisti!

Scopro che Antonio  D'Orrico (passionario recensore su  la Lettura) la pensa come me, che sospettavo che il successo dei gialli nordici fosse dovuto al successo dell'Ikea. Ora sembra che anche  Pierre Lemaitre la pensi così.

 


 

Cerco di spiegare. L'Ikea propone manufatti "made in China" contornati da un'aurea scandinava. Roba "bellina" a vedersi, falsamente ergonomica e altrettanto falsamente "progettata per essere utile".

 


Tutta roba presentata con sapienza espositiva (Attenzione il percorso è "rigorosamente" obbligatorio! Solo dopo la quinta volta ho capito come eludere la regola del labirinto!) per saturare il potenziale acquirente di inutili acquisti.



Sarà che non sopporto l'Ikea, per me luogo infernale (percorso tipo visita ai gironi danteschi!), ma il parallelo col giallo scandinavo è davvero intrigante, credo centrato.  I gialli nordici sono ricchi di false emozioni, di tanta roba ben esposta, di personaggi "progettati per essere utili" alla storia, tant'è che finita la lettura si dimenticano subito.


Se uno legge un giallo scandinavo non può neanche raccontarlo agli amici! Chi riesce pronunciare il nome di Håkan Östlundh? Solo chi, all'Ikea, ha comprato HUTTEN, BAGIS, KÂRDASH o DVALA, per non citare altri di più difficile pronuncia!  

L'Ikea è un progetto di marketing estremo e ben organizzato per accalappiare compratori senza idee ma attratti dal "basso prezzo" di merce subito da portar via, chi se ne frega della bassa qualità!  Il giallo scandinavo è la stessa identica cosa. Ha in più solo un pregio: non devi montartelo da solo!

 

(Parte XX - segue)

(Ritorna alla Parte XIX)

 

 

 

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