I trucchi del mestiere
Come
imparare le tecniche base per poter diventare scrittori di gialli, noir
e thriller. Una cassetta degli attrezzi indispensabili per affrontare
la sfida.
Revisione del corso qui proposto nel 2019
(Prima lezione)
Se qualcuno (spesso si tratta di uno sconsiderato accademico!) si mette a fare una
classificazione tassonomica delle opere "gialle" farebbe bene a ricordarsi che il
termine "giallo" deriva da una scelta ottico-cromatica (marketing popolare) dovuta ad Arnoldo Mondadori e
niente più: voleva solo che quei libretti fossero bene in vista nelle edicole!
Forse sarebbe portato ad ulteriori riflessioni e potrebbe rinunciare alla sua impossibile quadratura
del cerchio (in effetti, come si può notare dall'immagine, all'inizio c'era un esagono, poi diventato cerchio!) e, grazie a questo, la confusione imperante
sui "gialli" non aumenterebbe.
Parto allora con un modesto (non sono accademico, ma solo un accanito lettore che poi s'è messo a scrivere!), ma credo
importante, tentativo di fare ordine.
I punti focali dei "generi"
Li ho chiamati "generi" anche se è improprio o meglio troppo estensivo. Genere
è solo il giallo, il noir è un modo di narrare, di rappresentare la realtà
attraverso forti contrasti, il thriller, invece, è un modo di raccontare
per creare tensione "elettrizzante" nel lettore.
La struttura e
la trama
Per iniziare a capire quanto sia
importante una buona trama ricordatevi dell'albero di Natale: solo con un albero robusto si può sperare in un bell'addobbo!
Poi c'è il pinnacolo: nel nostro caso il detective. Cercherò di darvi gli strumenti cognitivi per individuare il modo di ragionare dei detective
più famosi, per poterli apprezzare e criticare. Per poterli imitare, con
qualche differenza e intelligenza!
Struttura,
regole auree, persona narrante e dosaggio dei paradigmi
indiziari sono gli elementi che caratterizzano il racconto.
Struttura: dal giallo al post noir, passando veloci per il noir.
Il giallo, secondo i più autorevoli storici (Ma è vero? Che ne pensa la Signorina De Scudery?), nasce con la pubblicazione, nel 1841, de I
delitti della via Morgue di Edgar
Allan Poe, in cui compare il
personaggio dello chevalier Auguste
Dupin. Straordinarie capacità deduttive gli permettono di risolvere casi criminali. È a
questo personaggio che si rifà Arthur
Conan Doyle nel
creare quello, ben più famoso, di Sherlock Holmes, protagonista del romanzo Uno
studio in rosso del 1887.
Il
giallo classico (gc) all'inglese (giallo a enigma) dava per nota l'esistenza di una certa
società senza preoccuparsi troppo di analizzarla: si doveva conservarla, perché considerata ottimale! Il finale del giallo classico
è consolatorio, la soluzione del giallo riporta tutto allo staus quo, al ristabilimento dell'ordine, come se niente fosse accaduto.
Sostanzialmente è una
detective story con un eroe "aggiustatutto" che grazie al ragionamento riesce a
risolvere l’enigma: Poirot e miss Marple sono esempi arcinoti.
Per individuare il thriller (t) bisogna prima cercare nel cinema. Era nato in teatro, ma è col cinema che si afferma. Il film Gaslight è il film di grande successo (e qualità) che rappresenta il punto d'inizio.
Per individuare il thriller (t) bisogna prima cercare nel cinema. Era nato in teatro, ma è col cinema che si afferma. Il film Gaslight è il film di grande successo (e qualità) che rappresenta il punto d'inizio.
L’hard
boiled (hb) è tipicamente metropolitano; di origine americana ha Philip Marlowe
come detective icona, molto imitata negli anni a seguire. La soluzione, non sempre consolatoria, arriva con
l’azione anche se è il ragionamento a
guidare il detective.
Il
noir (n) è un evoluzione (perlopiù tassonomica derivata dalla visione dei film nella Francia del dopoguerra) dell’hard boiled. C'è un antieroe come protagonista, spesso uno che
vive ai margini tra legalità e crimine, ma con un suo rigore morale. Il finale è poco consolatorio. James
Ellroy, con Dalia nera è forse
l’autore che ne ragginge l'apice, anche se non è il più rappresentativo.
A volte capita addirittura che non esista un
finale o che non ci sia soluzione al romanzo: di fatto siamo al post noir (pn). Storie raccontate dal punto di vista criminale con molte eccezioni e continue evoluzioni. Questo filone narrativo, nell'era post-industriale fatta di soprusi e
sopraffazioni, di stragi e misteri irrisolti, si arricchisce di nuove sfumature e vi si avverte il
bisogno (velato di pessimismo) di ricerca della verità. Noi faremo riferimento a tutti i generi, ma soft boiled (sb) è quello che pratichiamo: Molta azione, poca violenza e sesso come l'eccipiente (quanto basta!). Una via di mezzo tra il giallo classico e l’hard boiled.
Regole auree
S.S. Van Dine, creatore di
Philo Vance, nel 1928, sentendosi assalito dagli autori spicci che
pubblicavano sulle riviste "dime", per distinguersi dalla loro frequente
cialtroneria, definì 20 regole.
Asserì che le proponeva per dare ordine alla sregolatezza
e al pressappochismo di molti
autori
(anche improvvisati) dell’epoca; in realtà l'alter ego di Philo Vance lo
faceva per somma spocchia. Qui ne riporto solo tre, quelle che
considero
più importanti.
A.SS: Il
colpevole deve essere scoperto attraverso deduzioni
logiche,
non per caso o per coincidenza.
B.SS: Il
problema deve essere risolto con mezzi naturali.
C.SS: Il
lettore deve avere le medesime possibilità
dell'
investigatore di arrivare alla soluzione dell'enigma.
E' impossibile che il povero lettore riesca a scoprire l'esito di questo giallo avventura. Certo, non è un thriller, ma, per le ragioni imperscrutabili del marketing, è definito tale. Del resto ultimamente è entrato di moda definire noir qualsiasi romanzo giallo, anche quelli di Salvo Montalbano che sarebbero invece polizieschi.
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