giovedì 10 marzo 2022

Scrivere gialli: Tecniche, trucchi e stratagemmi (XI)

 

I trucchi del mestiere

Come imparare le tecniche base per poter diventare scrittori di gialli, noir e thriller. Una cassetta degli attrezzi indispensabili per affrontare la sfida.
 

Revisione del corso qui proposto nel 2019

Decima lezione



Per  inquadrare bene i Paradigmi Indiziari continuiamo ad esplorare l'imperscrutabile (per i comuni mortali, per noi, allievi di Umberto Eco, no!) mente dei detective. Teniamo presenti due donne detective americane, la prima, Jessica, frutto di sfrenata fantasia, la seconda, Cora, imprenditrice di successo nel mondo reale. 
 
 
Una dilettante detective e una professionista detective, la prima, credo. Jessica Fletcher scrive gialli e indaga a Cabot Cove, un piccolo paese immaginario del Maine. 
 

Dilettante, come detective, e pure provinciale: ricordatevi che non sono handycap, anzi!
Cora Strayer's indaga a Chicago, allora già metropoli e destinata ad essere, qualche decennio dopo, la scena delle gesta di Al Capone. 
 

Quindi una donna di città e molto professionale. Diverse? Sì, ma simili, nei Paradigmi indiziari che praticano.


 
Paradigmi indiziari:  i  modi in cui ragionano i detective, gli strumenti logici che usano e come gli autori lo possono raccontare.
Come indaga il detective 
 
INDUZIONE: i fagioli di quel grosso sacco potrebbero essere tutti bianchi!
 
Sherlock Holmes, a volte, spiega a Watson come  ha fatto a raccogliere elementi indiziari. E’ un utile traccia del suo modo di ragionare, del suo paradigma indiziario.
 
 
"… più di centocinquanta tipi di sigari, sigarette e tabacco da pipa […]. Per esempio, se si riesce a stabilire con assoluta certezza che un delitto è stato commesso da qualcuno che fuma tabacco indiano […] questo delimiterà il campo delle nostre indagini.
Per un occhio esperto esiste, tra la cenere di …"
(Parole di Sherlock Holmes)


Le induzioni sono indizi, elementi su cui deve lavorare il detective.
Le induzioni vengono prima delle deduzioni, solo poche portano ad altrettanto poche deduzioni. Don Matteo ha le induzioni, il maresciallo Cecchini le riferisce al capitano e il capitano Tommasi fa lavorare la truppa!  
Di solito le induzioni vengono molto sfruttate nel romanzo poliziesco: il lavoro massivo degli agenti può portare a trasformare alcuni indizi in prove. Sono una possibile trappola letteraria: se troppe si rischia la noia!  Meglio se le prove sono il frutto di un collegamento logico tra indizi: ciò coinvolge il lettore. Per ottenere il miglior risultato la narrazione in prima persona è più "funzionale".
 
 

 

 

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