venerdì 11 marzo 2022

Scrivere gialli: Tecniche, trucchi e stratagemmi (XII)


I trucchi del mestiere

Come imparare le tecniche base per poter diventare scrittori di gialli, noir e thriller. Una cassetta degli attrezzi indispensabili per affrontare la sfida.
 

Revisione del corso qui proposto nel 2019

Undicesima lezione

 "Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare!" Una citazione non troppo colta, ma adatta  per introdure il paradigma più problematico e interessante: l'abduzione
 

Se n'è occupato anche Umberto Eco e mentre la studiva gli venne in mente frate Gulielmo da Baskerville! Ma non dimentichiamoci del baffuto Hercule, il detective antipatico per eccellenza, Poirot era venuto prima!



Paradigmi indiziari:  i  modi in cui ragionano i detective, gli strumenti logici che usano e come gli autori lo possono raccontare.

Come indaga il detective


  

ABDUZIONE: è possibile che questi fagioli vengano da quel sacco



Tornando a Guglielmo da Baskerville ricordiamo quando, all’inizio del romanzo, incontra i frati alla ricerca del cavallo fuggito:

"… ma non temete, il cavallo è passato di qua e si è diretto per il sentiero di destra. Non potrà andar lontano perché, arrivato al deposito dello strame, dovrà fermarsi … "

" … Ma se cercate Brunello, l’animale non può che essere là dove ho detto. "

(Il nome della rosa – Umberto Eco)
 

Nella pagina successiva Guglielmo spiega pazientemente ( e con una vena di narcisismo alla Holmes) all’allibito Adso il suo ragionamento “infallibile”. Infallibile se chi lo fa è un genio, fallibile per un comune mortale!

Le abduzioni sono solo ipotesi di lavoro

Ipotesi tutte fallaci meno che una: l’unica possibile e che indirizza l’indagine verso gli indizi più solidi e poi verso la soluzione. Il paradigma indiziario, per poter funzionare, non può fare a meno dell’abduzione. Unico problema: questa può essere sbagliata. 


L’abilità dell’autore è saper raccontare le abduzioni: prima si palesano quelle sbagliate, magari alcune possono essere espresse dai comprimari (Watson ad esempio, ma che, consapevole di trovarsi su un altro piano, ha sempre paura di far brutta figura di fronte al geniale sodale!), così il detective fa bella figura col lettore, che si diverte a veder deriso il comprimario. Non è cattiveria, solo tecnica tetrale! 

L'abduzione giusta (quella risolutrice l'enigma), quando quasi alla fine viene narrata, sarebbe opportuno che l'autore la rendesse talmente intrigante da farla apparire inverosimile ai lettori (fa crescere la suspense) ma poi, una volta chiarita, dev’essere indiscutibile. 
 
L'abduzione è lo strumento principe della narrazione gialla:
1. Stabilisce un rapporto tra lettore e autore.
2. Crea suspense.
3. Permette di dar spazio ai comprimari.
Ma..., sì, c'è un "ma", ne parleremo!
 
 

 

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