giovedì 17 marzo 2022

Scrivere gialli: Tecniche, trucchi e stratagemmi (XVIII)


I trucchi del mestiere

Come imparare le tecniche base per poter diventare scrittori di gialli, noir e thriller. Una cassetta degli attrezzi indispensabili per affrontare la sfida.
 

Revisione del corso qui proposto nel 2019

Diciassettesima lezione

 
Dalla sceneggiatura al montaggio



Molti, sentendo pronunciare la parola "montaggio", pensano subito al cinema, in realtà, soprattutto con l'avvento della scrittura digitale sul PC, sempre più autori usano montare il romanzo dopo aver scritto varie parti. Io, che racconto in prima persona, ci faccio un ricorso moderato, chi, invece, usa la terza persona a volte, sia che lo faccia per ordinare le scene, sia per ingarbugliare la storia, ne abusa. C'è rischio di fare dei bei pasticci! Quindi procediamo con ordine.
 
Facciamo mente locale sul percorso fatto
 
Breve ricapitolazione delle lezioni fatte. Dall’idea della trama (o plot), spesso covata a lungo, nascono, partoriti con cura, i  personaggi. Si calano nei luoghi e siccome non vanno completamente al suo posto,  s'adattano perché siano funzionali alla storia. 
Questo all’inizio. Non è finita. Il rapporto coi personaggi è molto complesso e dinamico.   Nello sviluppo della narrazione, assumono un proprio carattere originale, si consolidano e fanno quello che  pare a loro (O meglio quello che possono fare, per coerenza!)! La loro dignità è inossidabile: non hanno nessun ritegno, né rispetto per l'autore! E' bene lasciarli liberi, sanno quello che fanno!
 

Dopo aver fatto la sitesi, si ricomincia a studiare!
Se i vostri personaggi (a volte succede!) hanno la ventura di diventare seriali. Da Holmes a Montalbano la lista è lunga (potete consultare su questo blog La galleria di ritratti e pure La classifica di serialità (anche è ormai riferita a dieci anni fa ).  Anche gli autori più cinici e freddi non hanno saputo resistere: è comodo farsi raccontare la storia dai propri personaggi! 
 

Alcuni, dopo un po' si sono pure pentiti ed hanno provato a sopprimere il personaggio (Conan Doyle ci provò con un abbraccio mortale con Moriarty)! All'inizio i personaggi che tornano in scena possono venire comodi: é la nuova trama che scatutisce in modo naturale da loro. Il problema è l'ideazione di sempre nuove trame. Allora si mettono a riposo per un po'. Non sia mai! Quando si sentono inoperosi, non fanno che chiedere all’autore: “E ora che si fa?”

Come ben sapeva Pirandello, se sono sei ti mettono in croce!

Il plot aggrega i personaggi: tracciate le relazioni possiamo cominciare a descrivere la sceneggiatura. Spesso la sfida viene da un luogo diverso dal solito! Eh sì, cambia il contesto! 
 
 
Meglio che sia flessibile, con vie di fuga (come la galleria del Sempione): a volte i personaggi riservano sorprese e la trama prende un'altra strada! Non solo: la flessibilità è condizione necessaria per poter fare un montaggio creativo. Obiettivo la suspense

A partire dalla prossima tappa, sempre tenendo presente i riferimenti di Alta Cucina,  vedremo molte tecniche, ma non sono sufficienti: sapete bene che da un’intrigante ricetta letta su un giornale, pur dotati di pentole favolose e stupenda cucina supertecnologica, si può cucinare una schifezza. 

Lo dico per chi scrive, ma anche per chi legge: un assaggio attento può rivelare acidità o del rancido. Perché, allora, sprecare del tempo?

 

(Diciassettesima lezione - segue)

(Ritorna alla sedicesima lezione)

 

 

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