venerdì 17 marzo 2023

Nuovo Dizionoirio (XIV)


Dall'A alla Z

miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir

ovvero il mio Dizionoirio


Parte XIV

De Angelis Augusto

Augusto De Angelis (Roma, 1888 – Como,   luglio, 1944) è stato uno scrittore e giornalista italiano, attivo soprattutto durante gli anni del regime fascista. Un martire del genere giallo!


Il suo personaggio più importante è il Commissario De Vincenzi. All’inizio indaga a Milano, poi, l’incauto, si sposta a Roma, addirittura a Cinecittà! Il sito futurista creato con orgoglio dal Duce! Nonostante che, sempre in ogni suo romanzo,  colpevoli e indagati, siano "rigorosamente" stranieri, De Angelis non piaceva al regime. Soprattutto non piacque, nelle alte sfere, il trasferimento a Roma del commissario. Fu giudicato, nelle sale del potere, un atto di scellerata presunzione. Veniva sopportato perché pubblicava con Mondadori, che era in affari col MINCULPOP!

 

Nel 1944, ormai il Regime era al lumicino, un truce repubblichino picchiò, tanto per far qualcosa, a morte De Angelis.

 


Di questa tragica morte ha tenuto conto la produzione Rai, quando sceneggiò i romanzi con Paolo Stoppa nel ruolo del commissario De Vincenzi. Nei titoli di testa, con clip di repertorio (spezzoni da cinegiornali dell’epoca), sapientemente scelte, si rappresenta l’italietta di allora al suono di una ridicola muichetta. 

 

De Stefani Alessandro

 

Alessandro de Stefani è un pioniere del giallo italiano. Un autore importante, tant’è che qualche casa editrice di alto livello l’ha riscoperto! Esordisce con La crociera del Colorado, uscito nel 1932: entra subito nel catalogo dei Gialli Mondadori. 

 

Un po’ di trama:  Robert(o) Menard, giovane ed intraprendente reporter del quotidiano parigino “Le Jour”, è appena sbarcato a Le Havre dopo due mesi molto avventurosi trascorsi in Amazzonia che  viene costretto dal suo Capo a ripartire dalla Gare de Lyon per Napoli sulle piste del collega Huguenot del “Grand Parisien”. 

Come si vede siamo in Francia con personaggi francesi: l'ideale per non turbare i funzionari del MINCULPOP!

 


Nel 1935, segue Il pilota della notte, poi suo terzo giallo, L'isola nella foresta, di cui non ho la cover. Su una bancarella di libri usati ne ho comprato uno: due euro si possono spendere, ma senza ripetersi!

 

Dexter Colin

Dexter ha iniziato a scrivere polizieschi nel 1972, durante una vacanza in famiglia. Last Bus to Woodstock è stato pubblicato nel 1975 e ha introdotto il personaggio dell'ispettore Morse, l'investigatore irascibile che fa le parole crociate criptiche, legge letteratura inglese, beve birra inglese,  ama la musica di Wagner e, caso strano, conosce pure l’alfabeto Morse!

 


I romanzi di Dexter sono caratterizzati da una robusta miscela di ironia tipicamente britannica: infatti a me, toscano, non fa per niente ridere!

Per coerenza col suo "essere inglese" col romanzo Questione di metodo (The Wench Is Dead) Dexter volle rendere omaggio a una celebre esponente del giallo classico inglese, Josephine Tey, da noi presto dimenticata. 

 

 


I romanzi di Dexter sono molto "procedurali" (in termini polizieschi) e per me poco divertenti. L'ispettore Morse, poi, col suo sfoggio di cultura (a volte inutile o non funzionale), è decisamente pedante e, ahimé, palloso.

 

 

Dick Tracy

 


Il poliziotto più famoso del mondo… É un personaggio immaginario dei fumetti, poi passato anche al cinema,   creato da Chester Gould. Esordì il 4 ottobre 1931 in una serie di fumetti a strisce distribuita dal Chicago Tribune Syndicate e divenne rapidamente una icona della cultura popolare americana contribuendo a stabilire un nuovo standard per i fumetti polizieschi del quale è considerato il capostipite oltre che protagonista della prima serie estremamente realistica nella quale la violenza irruppe nel mondo dei fumetti. 

 

Duro, violento e implacabile, ma i suoi avversari sono, oltre che deformi, anche perfidi, spietati e “senza scrupoli”!

 

Due

Il numero 2 fin da tempi remoti e arcaici ha avuto caratteri eccezionali sotto molti punti di vista: matematico, linguistico, per indicare la doppiezza (Giano bifronte, lingua biforcuta, il primo dei numeri pari, indice di simmetria... ma indica anche, più banalmente, una coppia di amanti.

 


I titoli de  Il postino suona sempre due volte (1934) e di La morte paga il doppio (1943),   romanzi noir   di James Cain, guarda caso, hanno in comune proprio il numero due (e anche la coppia di amanti perduti). Tutti e due potrebbero, volendo dare importanza alla passione amorosa già sottintesa, essere classificati dei Rose Noir, ma è cosa molto secondaria. 

 


Hanno invece un merito importante: in essi agiscono due eccezionali Dark Lady. Nel cinema, ricordiamolo, Lana Turner è una delle molte Cora e  Barbara Stanwyck è Phillis, questa volta unica e credo irripetibile.

 

(Parte XIV - segue)

(Ritorna alla Parte XIII)

 
 

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