sabato 18 marzo 2023

Nuovo Dizionoirio (XV)


Dall'A alla Z

miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir

ovvero il mio Dizionoirio


Parte XV

E

 

Ellroy James


James è nato a Los Angeles nell'immediato dopoguerra. Padre contabile, madre infermiera: anche in USA "piccola borghesia" impiegatizia. I genitori, sembra due frustrati, cominciano a detestarsi e divorziano quando lui ha solo sei anni. Sta con la madre, ma ne soffre. Soffrirà di più quando la madre, lui ha dieci anni, viene ritrovata uccisa, completamente nuda, macellata in un prato incolto della periferia, sembra dietro casa sua! Il caso non sarà mai risolto: un tormento esistenziale per James piccolo e poi grande.

Ha un altro problema, forse più grave: gli piace leggere gialli! Ama Hammett, lo studia, mentre  è costretto, dopo la morte della madre, a vivere col padre, non proprio un sant'uomo! Il padre, non lo sopporta e se ne libera facendolo arruolare anzitempo nell'esercito.

"Uno come me, non può che essere uno scrittore maledetto!", si autoconvince James. Per confermare il suo destino si droga, ruba, va in galera dove in mancanza di meglio impara a masturbarsi pesantemente, e se ne gloria. Scrive anche, capolavori. 

 

Vedi L.A. Confidential, da cui l'omonimo film.

 


E anche  Dalia Nera, suo romanzo catartico. 

Ultimamente, a giudicare dalle ultime opere, sembra abbia perso la voglia di scrivere trame avvincenti. Scrive in modo stizzoso... Se non lo conoscete leggete solo i primi romanzi, solo quelli! Lo amerete, senza poi (come ho fatto io) ripudiarlo! Ma io ho molti pregiudizi verso gli scrittori maledetti...

 

Enigma

Dopo Sherlock Holmes tutti i Watson del mondo (lettori di romanzi vittoriani a enigma) volevano risolvere una caso misterioso assai.

Nacque e prese campo il racconto giallo ad enigma. Romanzo o racconto che si basa su una struttura narrativa rigida che prevede tre fasi. La prima fase prende l'avvio con l'accadimento di un evento violento dalle caratteristiche “insolite”: "l'enigma" da risolvere. Il detective, in genere un genio, metterà in campo tutte le possibili strategie (raccolta di indizi, interrogatorio di testimoni e abduzioni varie) per identificare il colpevole. La conclusione si concretizzerà nella ricostruzione dettagliata del crimine e l'individuazione del colpevole da parte dell'investigatore.


Seguendo la parossistica ricerca di situazioni sempre più enigmatiche si arrivò ai delitti della camera chiusa: delitti che sembrano impossibili da commettere…”Il corpo, riverso sullo scrittoio, era chiuso a chiave dall’interno nello studio!”


Durò mezzo secolo questa specie di mania, poi al suo declino, nel 1932 nacque, per fortuna,  La Settimana Enigmistica, dove gli aspiranti Holmes si poterono consolare!

 

Enigma dell’alfiere

 


L'enigma dell'alfiere (The Bishop Murder Case) è un romanzo poliziesco di S.S. Van Dine che aveva importato negli States il giallo a enigma.   Ha per protagonista l’investigatore Philo Vance, aristocratico (per quanto si sia negli USA) esteta dandy dai poliedrici interessi e detective per diletto (molti attori si sono cimentati con lui al cinema  e in TV -vedi foto- ma anche in teatro). Vance in questa, come in molte altre occasioni, mette a disposizione dell'amico e procuratore distrettuale J.F.X. Markham le sue doti di investigatore privato.

 

La traduzione italiana, fatta un po’ troppo in fretta, del titolo fa decadere il gioco di parole del titolo originale: il termine "bishop", infatti, in inglese significa sia vescovo, sia alfiere. Entrambi i termini costituiscono il filo conduttore della serie di delitti, nonché la firma dell'assassino.


(Parte XV - segue)

(Ritorna alla Parte XIV)

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