Dall'A alla Z
miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir
ovvero il mio Dizionoirio
Parte XXX
Moriarty (i)
Diversi autorevoli critici e esperti di letteratura, affermano che il romanzo senza un cattivo non funziona. Ricordando il film “Il buono, il brutto, il cattivo” andiamo a vedere chi sono i cattivi più famosi.
Sotto al logo Moriarty raggruppo i Grandi Cattivi del giallo e del noir. Sono geniali, impenitenti e impuniti: sempre a piede libero e pronti a commettere nuovi delitti! Altri li chiamano Geni del Male.
Il Genio del male è un archetipo (molto ottocentesco) di antagonista dell'eroe, presente nelle opere di fantasia appartenenti a vari generi e in particolare in quelli di spionaggio, gialli o dei fumetti. Può, a ben ragione, essere considerato un personaggio stereotipato: una vera e propria maschera del teatro greco.
I geni del male sono, come dice il nome stesso, personaggi dotati di grande intelligenza, tipi contorti, che scelgono di usare la loro conoscenza per scopi malvagi (immoralità) e tendono a sviluppare piani su grande scala (megalomania). Per poter essere considerato un genio del male, il personaggio deve usare l'astuzia per elaborare piani complessi che causeranno caos e distruzione. La riuscita dei loro schemi spesso dipende da dettagli banali che gli eroi positivi, scoprendoli, possono utilizzare per sventare i loro piani e riportare ordine nel climax della storia.
In genere i geni del male hanno avuto un'infanzia difficile: sono divenuti orfani, magari testimoni dell'orribile morte dei genitori, o nhanno subito violenze sessuali. Paradossalmente questa è spesso anche l'origine dei supereroi.
Una spropositata vanità è l’altra caratteristica comune tra i geni del male, al punto che spesso declamano i loro grandi progetti all'avversario (il famoso monologo finale che ritarda l’esito), o compromettono in qualche modo i loro piani in un momento di eccessiva fiducia. La scusa per questa fatale sceneggiata è che pensano che solo l'eroe possa apprezzare il loro Piano Geniale. Queste caratteristiche li portano a fregiarsi di importanti titoli, professionali e non (spesso del tutto inventati), quali "Dottore", "Barone", “Colonnello” o "Il Magnifico".
Qui mi limiterò a citarne solo quattro: il capostipite e altri tre addirittura diventati più famosi di lui!
Moriarty
Il Professor Moriarty (Di lui vediamo la statua di cera presso il Madame Tussauds!) è un personaggio diabolico creato da Arthur Conan Doyle e presente nel ciclo di Sherlock Holmes. Esordì nel racconto L'ultima avventura (1893) ed è menzionato anche nel racconto L'avventura della casa vuota (1903) e nel romanzo La valle della paura (1915).
Moriarty è un genio del male e antagonista per eccellenza di Sherlock Holmes, che lo definisce "Il Napoleone del crimine" appare, in realtà, pochissime volte nelle opere di Doyle. Il nome di battesimo di Moriarty, citato solo una volta da Arthur Conan Doyle, sembra sia James, ma non ne possiamo essere sicuri.
Macchia Nera
Macchia Nera (Phantom Blot: macchia fantasma) è un personaggio dei fumetti della Disney. È uno dei nemici più ricorrenti di Topolino, Non quanto Gambadilegno, ma quasi. È comparso come protagonista o comprimario in centinaia di storie a fumetti realizzate in vari paesi del mondo.
Olrik (colonnello)
Il colonnello Olrik è un personaggio creato da Edgar P. Jacobs per la sua serie a fumetti Blake&Mortimer. È il principale e ricorrente antagonista del Capitano Francis Blake e del Professor Philip Mortimer .
L'identità del colonnello Olrik è totalmente oscura; conosciamo solo questo nome. Si fa chiamare Ilkor in La Machination Voronov , un anagramma di Olrik. Da come si comporta fa capire che (anche il nome di colonnello è un segnale!) ha avuto un passato da militare: forse era solo caporale!
Stanislao Moulinsky
Stanislao Moulinsky è il cattivo per antonomasia della serie a fumetti (ed a cartoni animati) Nick Carter, creata da Bonvi a partire dal 1969. Pur non essendo chiaramente l'unico avversario del detective protagonista è certo quello più creativo.
Abilissimo trasformista (un geniale creativo del travestimento), Stanislao Moulinsky è capace di travestirsi praticamente da qualunque cosa, animata o inanimata che sia, dall'infinitamente piccolo al maestosamente grande.
M - Il Mostro di Duesseldorf
Nel 1931 Fritz Lang gira M - Il mostro di Duesseldorf, film in cui un ignoto assassino (con il volto indimenticabile di Peter Lorre) violenta e uccide numerose bambine senza lasciare alcuna traccia. Nella città viene allora organizzata una fitta rete di ricerche a cui partecipano anche i mendicanti e i criminali. Così si scopre il primo indizio: l'assassino quando avvicina le vittime fischietta un macabro motivo, tratto dal Peer Gynt di Grieg.
Presto il mostro viene individuato da un venditore di palloncini che riesce con un gesso a segnargli sulle spalle una grande M (che sta per Morder, assassino). L'uomo è braccato e si barrica in una fabbrica ma viene catturato dalla malavita che vorrebbe giustiziarlo: solo all'ultimo momento viene salvato dalla polizia che lo consegna alla giustizia ufficiale. M - Il mostro di Duesseldorf è uno dei primi film parlati di Lang in cui si fondono le tecniche altamente espressive del cinema muto con la stupefacente modernità di un sonoro capace di raggelare. Ispirato a una vicenda reale, Lang riprende i suoi temi preferiti, come il contrasto tra giustizia ufficiale e giustizia privata, ed esalta gli effetti fotografici e quelli sonori, realizzando l'antesignano dei film sui serial-killer, divenuti negli ultimi anni, purtroppo, un vero e proprio genere. Mediamente molto scadente!









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