Dall'A alla Z
miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir
ovvero il mio Dizionoirio
Parte XXXVI
Processo ( nascita del legal thriller)
Il legal thriller è un genere di granse guito e molto successo portato all’attenzione del pubblico e al gradimento della critica da Robert Traver.
Traver, quando decise di scrivere, aveva svolto l'attività di pubblico accusatore, avvocato e successivamente giudice della Corte Suprema dello Stato del Michigan.
In qualità di legale nel
1952 difese con successo dall'accusa di omicidio il militare Coleman Peterson,
ritenuto dalla giuria non colpevole in quanto, come sostenuto da Voelker,
vittima di un "impulso
irresistibile", motivato dal fatto che la vittima
aveva stuprato sua moglie. L'argomento è stato usato come attenuamte di recente anche in Italia, ma da noi c'era già il "delitto d'onore"!
Dalle vicende
autobiografiche del processo lo scrittore, già uomo di legge, ricavò lo spunto del
romanzo bestseller che gli dette la notorietà: Anatomia
di un omicidio. Pubblicato nel 1958, vendette 4 milioni di copie e da questo un
anno dopo fu tratto l'omonimo film di Otto Preminger. Anch'esso un successo internazionale.
Nel 1959 Traver lasciò l'attività di giudice per dedicarsi a tempo pieno a quella di scrittore e alla pesca, sua grande passione che "trasmise" al protagonista del suo romanzo più famoso.
Processo (alla città)
Processo alla città è un film del 1952 diretto da Luigi Zampa, ispirato alla vicenda del processo Cuocolo alla camorra napoletana tenutosi nel primo Novecento.
Tutto ha inizio quando sulla spiaggia di Torre Annunziata viene ritrovato il cadavere di Gennaro Ruotolo e a casa quello della moglie, entrambi assassinati.
Le indagini della Polizia, condotte dal delegato Perrone, si infrangono contro un muro di omertà. Il Giudice Antonio Spicacci pensa quindi a una archiviazione, ma questa conclusione non lo convince e trova nel Procuratore del Re un incoraggiamento a continuare l'inchiesta…
Un bellissimo film purtroppo oggi dimenticato. E dire che molto spiega sul fenomeno “mafia”, o camorra che sia!
Pulp
Edgar Allan Poe e Conan Doyle (per non parlare di E.T.A. Hoffman) erano (sono) considerati dei letterati di alto livello. E allora, cosa è successo?
Il discredito letterario in cui è venuto a sprofondare il giallo/noir è dovuto a un insieme di fattori e accadimenti, ma soprattutto alle sciagurate decisioni di editori mercanti! illuminante, in proposito è la storia della Pulp Fiction, da cui il titolo del famoso film di Tarantino.
Anche alla fine del 1800, un dime (decino di dollaro) era poca cosa. Paperon dei Paperoni in effetti dava più valore al suo primo centesimo, ma si sa lui è un tipo particolare!
Il dime è il terreno fertile su cui è nata ed ha prosperato la stampa POP! Questo genere nasce e si afferma quando un certo Frank Munsey (ex telegrafista diventato editore rampante!) capisce che l'attrattività delle storie ha più importanza della carta su cui sono stampate. È il 1896 e la Grande Depressione (da non confondere con quella successiva e più famosa del 1929) è alla fine. Munsey trova un modo di risparmiare sui costi di produzione delle sue pubblicazioni, abbassa i prezzi e raggiunge un amplissimo pubblico.
Trasforma la sua rivista settimanale Golden Argosy in The Argosy che, da periodico settimanale per adolescenti, si trasforma in un grosso volume di ben 192 pagine (multiplo di 16!), dalla ruvida consistenza e formato tascabile (17x20 centimetri: allora le tasche erano larghe!).
L'aspetto poco curato è compensato da una copertina colorata!
Così è nato il pulp, il cui nome deriva dalla polpa di legno di bassa qualità da cui veniva confezionata la pessima carta di queste pubblicazioni. Figlie delle dime (decino di dollaro) novel in voga nel 1800 i pulp sono magazine stampate in grandissimo numero di copie, su cartaccia ruvida al tatto, che propongono ai lettori una letteratura d'evasione (di facile lettura e comprensione) a basso costo.
Erano riconoscibili dalle copertine illustrate e variopinte, con sopra una fanciulla un po' discinta, meglio se impaurita: un modo per attirare il lettore.
A fare l'appello si contano centinaia di titoli ed è facile immaginare che i contenuti fossero spesso poco sapidi. Da qui la stima calante dei letterati.
Nel 1915 nasce la prima rivista Dime dichiaratamente poliziesca. È settimanale: Detective Fiction (Weekly). Però siamo ancora sul "vittoriano" e demodè!
La novità arriva cinque anni dopo (1920) con Black Mask: nasce l'Hard Boiled! E costa ben 15 centesimi! Un successo, la seguono imitatori e conversi (si ricordi che il convertito è più accanito del credente!).
La conversione più significativa è quella di The Smart Set, rivista sofisticata e costosa (35 cents) che si da al pulp ed abbassa il prezzo! (ma così facendo aumenta le vendite.
Ma torniamo a Black Mask. Nel 1923 Carrol John Daly vi fa nascere il personaggio di Race William, il prototipo riconosciuto del detective Hard Boiled. Poco dopo Dashiell Hammett vi pubblica la prima avventura del Continental Op: il "babbo" di Sam Spade!
Il falcone maltese arriverà infatti sul magazine qualche anno dopo. "Che l'Accademia (anche se arriccia il naso) li abbia in gloria!"... insieme a tutto il pulp.
















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