Due autori allo specchio:
Agatha e Raymond
Parte II
L'astio
e l'invidia sono due bestie cariche di veleni. Soprattutto quando rivolte verso
una regina inglese! Queen Agatha non reagisce e, con superiorità regale, evita
anche solo di considerare Raymond.
Chandler
non demorde, è un duro come i suoi eroi, mantiene un tono molto critico verso
il giallo classico che accusa di mancanza di realismo. Ben esprime il suo giudizio nel saggio già
citato La semplice arte del delitto del 1944. Secondo
i critici e studiosi Massimo Bonfantini
e Carlo Oliva, resta un testo molto interessante.
Esprime
idee sensate sul come costruire un romanzo giallo (tra l'altro ispirate alle
famose 20 regole di S.S. Van Dine) e su quali sono il significato e la funzione
di questa forma di letteratura. E Contiene, inoltre, la durissima polemica
contro il giallo "classico" degli anni '20 e '30 (e naturalmente i
suoi prodotti tardivi: Ellery Queen) che abbiamo cominciato ad analizzare.
Chandler
si dimostra molto critico nei confronti dei romanzi di grande successo
popolare, come quelli di Agatha Christie e il suo giudizio diventa ancor più
duro verso i seguaci americani di questo genere letterari, soprattutto S.S. Van
Dine, ma allora perché traccia le stesse regole? Nello
scrivere si distingue da quelli non solo per la trama dei suoi romanzi e
racconti, ma anche per lo stile originale, accurato, efficace soprattutto
nell'uso del discorso diretto, che ricorda per certi versi scrittori più
considerati dalla critica, come ad esempio Hemingway. Chandler seguì la strada
della narrativa hard boiled tracciata cono maestria da
Dashiell Hammett e non ne fu da meno.
Ma
torniamo al suo saggio. Dopo altre pesanti allusioni, entra nel vivo e porta un
attacco diretto.
" C'è poi
un libro di Agatha Christie, imperniato su Hercule Poirot, l'ingegnoso belga
che parla come una traduzione letterale dal francese eseguita da uno scolaretto
delle medie. Qui dopo aver fatto debitamente funzionare le sue «piccole cellule
grigie» [il
metodo di Poirot, si ricordi, è: metodo, ordine e cellule grigie!], il signor Poirot decide che nessuno, su una
certa vettura letto, può aver compiuto il delitto da solo, e perciò tutti
l'hanno commesso insieme, suddividendo il processo in una serie di operazioni
semplici, come il montaggio di uno sbattiuova [il fordismo era all'apice
con catene di montaggio perfettamente funzionanti!].
Questo è il
genere d'intreccio che senza dubbio metterà fuori combattimento le intelligenze
più poderose. Solo un deficiente potrebbe indovinare come sono andate le
cose."
Credo
che a questo punto Raymond abbia fatto una pausa e si sia bevuto un bel
bicchiere a 43°. Poi ha ripreso con nuova verve.
"Esistono,
di questi stessi autori, o di altri della loro scuola, trame molto meglio
congegnate. Può darsi che ve ne sia una, chissà dove, che regga ad un'analisi
accurata. sarebbe un piacere leggerla, quantunque io sarei certo costretto a
tornare indietro, a pagina 47, per rinfrescarmi la memoria sull'ora esatta in cui
il secondo giardiniere ha trapiantato la begonia color tè che aveva vinto il
premio alla mostra di fiori della Contea."
Chissà
cosa ne pensava di Nero Wolfe e delle orchidee, certo che delle begonie di cui
s'interessa, a volte, Miss Marple gliene doveva importare poco!
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