Quando il cuoco
indaga
storie conviviali
per ragazzi d'ogni età
offerte da
Oscar Montani
(14)
Oscar Montani
(14)
Sette
(2)
(2)
Antipasto di salumi
Rivelazioni
Di solito la mia famiglia dopo cena andava al balzo a
guardare il panorama. Il "presepe" lo chiamava mia madre, che però
preferiva le stelle.
Il balzo era una piccola radura con due vecchie panchine
all'ultima curva dei tornanti che portavano al paese. Ci si arrivava con degli
scalini scavati sulla pietra. Prima di scendere più per abitudine che altro,
bevvi alla fontana.
Come prevedevo trovai i miei al balzo. La mamma
interruppe la spiegazione di Venere a mia sorella Elena. Si voltò, pensava che
avessi cenato da Giovanni.
« No, mamma, ho cenato al negozio del signor Angiò! ».
Dall'altra panchina un'ombra massiccia mi
contraddisse.
« E come sarebbe possibile, il mercoledì siamo chiusi!
».
Era il signor Triglini in persona. Non gli badai. La
mamma s'era troppo allarmata.
« Cos'è questa storia? Dove saresti stato allora? ».
« Mamma, te l'ho detto ho mangiato al negozio del
signor Triglini! Dentro, non fuori... ».
Angiò s'era alzato. Mi venne davanti.
« Cosa hai mangiato? ».
« Pane con un prosciutto strano, stretto e che sapeva
di fumo... odorava anche di fumo! ».
La mamma si preoccupò.
« Mica ti sarai servito da solo? ».
Angiò la rassicurò.
« Non signora, non ce n'è! ».
Poi di nuovo verso di me.
« Dove l'avresti trovato? ».
« Me l'ha servito la cameriera! ».
« Quale cameriera? ».
« Una ragazza magra coi capelli rossi ».
Il signor Angiò ebbe come uno scatto, vidi che s'era
incupito. Era buio ma la luce delle stelle bastava. Balbettò.
« Come pros... prosciutto.. hai de...tto? ».
« Sì e no, sembrava ma non era... sapeva di fumo! ».
« Sì, bianco, ma credo fosse una gatta... almeno così
ha detto la ragazza! Ha detto che si chiamava Lardosa... »
Il signor Angiò si scusò.
« Scusate ma devo andare, credo che il ragazzo abbia
detto la verità, comunque caro Gianfranco quello che hai mangiato era speck di
Castelrotto, Alto Adige... e qui non ne
abbiamo mai fatto! ».
Non capivo, volevo sapere... ma lui scappò via di
corsa.
Il pomeriggio dopo mia madre che era molto religiosa
ci vece vestire per bene, a me e a mia
sorella Elena.
« Ora si va alla messa ».
Provai a protestare.
« Mamma! Mica è domenica.... di giovedì! ».
« Sì, oggi ricorre l'anniversario della morte di
Nicole Laives, sono dieci anni che si è buttata nel canalone dal masso del
diavolo col suo gatto in collo... ».
Cominciavo ad avere qualche dubbio, ma protestai lo
stesso.
« Noi che c'entriamo, mica è nostra parente... mica la
conosco!».
La mamma si abbassò per sussurrarmi in all'orecchio. Non voleva
spaventare mia sorella.
« Io no, ma te sì. Ieri sera ti ha servito lo speck...
la messa l'ha ordinata il signor Angiò: per cercare di calmare quell'anima in
pena. Ora zitto e andiamo! ».
l giorno dopo seppi dal babbo, che si era informato
coi vecchi del borgo, che Nicole era stata assunta da Angiò proprio per confezionare
lo speck, ma che una "delusione d'amore", così disse mio padre,
l'aveva portata via prima che lo speck fosse pronto.
Samantha sorrideva soddisfatta.
« Scommetto che quando siete tornati a casa tu sei
andato subito a raccontarlo alla tua maestra... vero? ».
Gianfranco preferì cambiare discorso. Si rivolse a me.
« Corto, noi ce
l'abbiamo lo speck? ».
« Certo due buste... fatevele bastare! ».
(*) Lo
speck Alto Adige (in tedesco: Südtiroler Markenspeck oppure Südtiroler Speck) è
un tipo di speck italiano, della salumeria altoatesina.
Lo speck (chiamato in ladino cioce) è ottenuto da una coscia di suino completamente disossata
che, differentemente dalla preparazione del prosciutto crudo, viene aperta e
tirata, lievemente salata ed aromatizzata e infine affumicata.
Nel 1997 lo speck Alto Adige ha ottenuto dall'Unione europea il
riconoscimento di prodotto a indicazione geografica protetta (IGP).
Il termine speck, in tedesco, significa
letteralmente "lardo".
Nessun commento:
Posta un commento