giovedì 10 giugno 2021

Non solo Bond - Parte 005


«Il mio nome non è Bond,

e non mi chiamo James!».

Quelli che non si presentavano così: «Il mio nome è Bond... James Bond», le spie comuni mortali, che magari venivano pure dal freddo!


Spie come noi


La spia che venne dal freddo (1965). Richard Burton è Alec Leamas, uno degli uomini del più famoso Smiley. Recita la parte, accentuata, dell'infimo burocrate in disgrazia, ma ha una carriera alle spalle.

Come al solito, commentiamo la trama. La sezione di Berlino Ovest dello spionaggio britannico, diretta da Alec Leamas, non è stata ben gestita. In seguito alla morte di un suo informatore, avvenuta a un posto di blocco, Leamas viene richiamato a Londra da Control, capo dello spionaggio, e retrocesso da agente sul campo a grigio burocrate della sezione bancaria dell'agenzia.

 

In realtà Control sta organizzando la trasformazione di Leamas in un personaggio apparentemente dedito all'alcolismo (vedi la scena sopra dove "elemosina" una bottiglia!), depresso, con un misero impiego presso un istituto culturale, sperando che i servizi segreti del blocco comunista prendano contatto con lui e vaglino la sua disponibilità a operare per loro.


All'istituto culturale dove lavora, Alec fa la conoscenza di Nan, una giovane donna idealista e comunista, segretaria locale del partito.

 

Messo in prigione a causa di una futile lite, non appena esce dal carcere Alec viene effettivamente avvicinato da un emissario dello spionaggio della Germania Orientale, che lo ha individuato come potenziale disertore. Attuando il piano prestabilito, Leamas si lascia condurre nei Paesi Bassi, dove viene interrogato da Peters sui pagamenti del MI6 e altri segreti.


Poi, dopo che l'Inghilterra ha divulgato la sua scomparsa, Leamas viene trasferito in una casa di campagna della DDR, dove entra in contatto con l'ebreo tedesco Fiedler, braccio destro di Mundt, un ex nazista ora capo del controspionaggio della Germania Orientale.

Dopo un'iniziale diffidenza, Fiedler, interrogando Leamas, giunge alla conclusione che Mundt sia un agente pagato al servizio dell'Occidente, nonostante lo stesso Leamas ritenga impossibile che un agente di questo rango fosse reclutato in Germania senza che lui ne venisse informato. Fiedler denuncia quindi il suo capo, che viene arrestato.

 

Un Tribunale della DDR è convocato per determinare in un processo la colpevolezza di Mundt, con Leamas come testimone chiave. L'avvocato difensore di Mundt però elenca una serie di discrepanze nella repentina trasformazione di Leamas in informatore, e la credibilità di Leamas viene definitivamente meno quando è chiamata a testimoniare Nan, che con reticenza ammette di aver ricevuto una forte somma di denaro da George Smiley, agente dello spionaggio britannico. Il capovolgimento della situazione è totale: Fiedler viene riconosciuto colpevole di complicità nella macchinazione contro il suo capo, essendo stato mosso da sete di potere e avendo avallato le informazioni ricevute da Leamas, mentre Mundt viene scagionato e la sua posizione di potere viene ristabilita.

 


Tradotto in prigione, Leamas crede di aver fallito nella sua missione e teme di essere giustiziato, ma nottetempo viene liberato da Mundt, che gli indica un itinerario per raggiungere Berlino Est e poi fuggire a Ovest insieme a Nan, ugualmente incarcerata. Quindi Mundt, che è realmente un collaboratore dello spionaggio britannico, rassicura Leamas sulla riuscita della sua missione, rivelandogli che si è trattato di un piano per mettere a tacere Fiedler, che cominciava a nutrire dei sospetti nei confronti del suo superiore.

Durante il tragitto in auto Nan è scioccata e disgustata dalle rivelazioni su tutta la diabolica operazione di spionaggio. Alec pronuncia allora parole piene di odio e di ribrezzo per se stesso e per il suo proprio ruolo.

 


Al momento di scalare il muro di Berlino, Nan, unico testimone civile dell'intera vicenda, viene uccisa da un sicario di Mundt, e Leamas, sotto shock, torna sui suoi passi per farsi uccidere accanto al corpo della donna.

Il cast di attori è di grandissimo livello, ma Richard Burton li sovrasta tutti. È fenomenale nei panni del protagonista Alec Leamas: crea un personaggio vero, un uomo senza grandi ideali, disilluso e consapevole della precarietà e pericolosità di un mestiere come il suo: che alla fine detesta. Da segnalare anche le ottime interpretazioni di Claire Bloom, Oskar Werner  e Peter Van Eyck. Bella la colonna sonora scritta da Sol Kaplan che si sposa bene con le atmosfere cupe e malinconiche del film.

 

FINE 

(Torna alla parte 004)

 

 

 

 

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