I trucchi del mestiere
Come
imparare le tecniche base per poter diventare scrittori di gialli, noir
e thriller. Una cassetta degli attrezzi indispensabili per affrontare
la sfida.
Revisione del corso qui proposto nel 2019
(Quinta lezione)
Avete fatto l'esercizio? Tenetevi gli appunti davanti, vi saranno molto utili.
Il
volto che vedete sopra (Niegel Bruce) è il più famoso tra quelli prestati al Dr.
Watson, che già di suo è il più famoso dei narratori, Vorrei vedere! Narrava Sherlock Holmes in seconda
persona: una posizione di tutto rispetto!
Watson è utile per introdurre il tema (o i temi) che andiamo ad affrontare in questa lezione, parleremo infatti dei comprimari e della persona narrante: con Watson paghi uno e prendi due! Cominciamo con Persona narrante. Non è un discorso marginale, anzi definirei primaria la scelta del narratore. Ricordate lo schema?
Struttura, regole auree, Persona narrante e dosaggio dei paradigmi indiziari
sono gli elementi che caratterizzano il racconto.
Quasi sempre c'è un detective (anche nel thriller dove volendo se ne può fare a meno). Se il romanzo è narrato in prima
persona, può (non sempre) essere il narratore stesso! Ci dobbiamo allora chiedere: “Che
tipo è?”.
Odio le classificazioni, ma a volte non se ne può fare a
meno. Spero, con quello che vado a dire, di far felice qualche illustre
accademico... gente sospetta si aggira nei corridoi degli atenei!
Il detective può essere un poliziotto, un investigatore privato o un dilettante.
A dire il vero, soprattutto tra le donne, ci sarebbe un tipo emergente, il professionista, ma ai fini del nostro discorso (un qualcosapatologo anche se Julia è criminologa!) può esser assimilato a un poliziotto, spesso infatti lavora a fianco della polizia.
Alcuni esempi
Rapporti prevalenti
A tutto c'è l'eccezione anche tra i tipi di detective...
Il Ten. Colombo, ad
esempio, non ha collaboratori
identificabili, è essenzialmente un solista, anche se agenti o tecnici di varia
specializzazione lo aiutano nelle
indagini.
Per concludere i comprimari nessuno se li ricorda se sono
anonimi, allora, ma senza esagerare, non devono essere limitati alla sola
funzione che svolgono..
Superata questa
eccezione s’incontrano stereotipi più o meno originali. Il motivo è da
ricercarsi nelle esigenze di sceneggiatura e di dinamica dell’indagine.
Non vi spaventate e
tantomeno non mostrate meraviglia: la sceneggiatura di un romanzo è
indispensabile! Quindi dovete considerarla, in quanto lettori, come un
importante strumento per tenere alta la vostra attenzione.
La
sceneggiatura (associata a un buon montaggio) serve a costruire suspense: un buon scrittore la costruiva prima
ancora che nascesse il cinema: si veda ad esempio il romanzo Il cappello del prete.
Spesso gli autori ottocenteschi vi erano costretti (nel bene e nel male) per motivi meramente "alimentari". Infatti ne erano maestri i romanzieri d’appendice abituati a campare alla giornata.
A.
Dumas, ad esempio, sapeva bene di dover terminare la puntata lasciando il lettore appeso.
La dinamica dell’azione riguarda come si dosano gli indizi. Ne parleremo più
avanti.
I comprimari hanno il
ruolo (fondamentale per l’autore) di creare diversivi, di divertire il lettore,
di farlo arrabbiare perché prenda ancora di più le parti del detective, di
distrarlo con moderazione. Insomma devono essere funzionali alla storia, ma non
devono sembrarlo! Se lo sembrano, se il gioco è troppo palese, sono
“stereotipi”, ben diverso dall'apparire come “originali caratteri”!
Fermin Garzòn il collaboratore di
Petra Delicado è un pilastro delle storie di Alicia Bartlett, lo è anche il
maresciallo Cecchini per Don Matteo.
La composizione detective – comprimario/i è molto
importante, non è mai dovuta al caso, ma è sempre il risultato dello stile narrativo che l’autore ha deciso di adottare:
· Soft boiled (sb): i comprimari
portano un contributo spesso inconsapevole: il detective riesce a connettere i vari
elementi. Di solito lo stratagemma funziona: il lettore lo segue ammirato.
· Hard boiled (hb): il detective si
scontra anche duramente con la polizia o con la malavita che lo ostacola. Loro si distraggono, lui no!
· Giallo classico
(gc): i comprimari fanno da sfondo all’eroe consapevole e servono a mettere in evidenza
le sue "extraordinarie" capacità logico deduttive.
· Noir (n): i comprimari sono
parte essenziale del contesto, servono a descriverlo meglio, a far cogliere al
lettore aspetti negativi e positivi. Sono insomma protagonisti minori che devono essere ben caratterizzati
. Thriller
(t): Tutto è possibile e il contrario di tutto anche... servono ad
alimentare la scossa elettrica che deve tormentare il lettore.
Per il post noir (ma chi è il minus abens che ha tirato fuori questo sotto genere?) valgono le stesse caratteristiche del noir.
(Quinta lezione - segue)
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