Un commissario dai cento volti
Cento volti … per mille pipe
(Parte I)
Ho usato una silouette come immagine di copertina per dimostrare che il Commissario Maigret si riconosce dal cappello e soprattutto dalla pipa, ma qual era il suo vero volto? Tentare di scoprirlo, come intendo dimostrare, è scommessa persa.
Verso la fine degli anni venti, Georges Simenon aveva la passione di andar in barca in qua e in là per i canali francesi e pure in mare aperto! Il “Capitano” Simenon infatti, come lo raffiguravano certi caricaturisti dell'epoca, faceva scorribande tutto l'anno arrivando in Belgio, Olanda fin al Mar del Nord, prima con una piccola imbarcazione di quattro metri e poco più larga di un metro e mezzo, La Ginette, e poi l'Osthrogoth un'imbarcazione di ben altro cabotaggio, lunga dieci metri e larga fino a quattro.
In questi suoi vagabondaggi, in un giorno di settembre, mentre si trovava a Delfzijl (porto olandese) dovette fermarsi per far riparare lo scafo.
In quella pausa forzata Simenon narra come, mentre fumava la pipa (altra sua grande passione come si può notare dalla foto!) via via gli sia apparsa sempre più chiara la figura del suo nuovo eroe... un certo commissario di polizia... che si sarebbe poi chiamato Maigret.
Questa, come abbiamo scritto, è la nascita del personaggio secondo le parole dell'autore, ma forse le cose non sono proprio andate così…
Ci interessa invece Delfzijl perché lì, qualche anno dopo, ci fu il suggello del successo mondiale del personaggio di Maigret con l'erezione di una statua dedicata al celebre commissario, con tanto di presenza dl Simenon e di alcuni attori di tutto il mondo che avevano interpretato Maigret al cinema o sul piccolo schermo, dal nostro Gino Cervi all’austriaco Heiz Ruehman… come si vede nella foto, ma sono soltanto quattro, anche se dotati di pipa! Come vedremo sarebbero dovuti essere molti di più!
In più, grave lacuna, con loro non c’era Jean Gabin!
Tempo prima ,con Un
delitto in Olanda ottavo romanzo, della serie Maigret Georges Simenon aveva voluto rendere onore
al suo ormai celebre commissario.
Il romanzo è infatti ambientato a Delfzijl, la cittadina di pescatori, località poco nota dei Paesi Bassi, dove nel 1929 l'autore aveva ideato (così ci ha detto lui!) il personaggio di Jules Maigret
Vediamo allora di fare l’appello e si dovrà cominciare dall’inizio (e dal cinema (tanto allora la TV non c'era!), dal 1932, per la precisione, col film Le Chien Jaune (Il cane giallo), con Abel Tarride. Un tipo, nel portamento e nell’aspetto, troppo ottocentesco (sguardo infido, fisso e ottuso, più simile allo sbirro Javert de I Miserabili, che al Commissario!) per poter essere credibile.
Abel
Tarride (1932) - Le Chien Jaune
Tant’è che nello stesso anno (1932) ci provano altri due! Anche loro però non continuarono.
Pierre
Renoir (1932) - La Nuit du Carrefour
Harry
Baur (1932) - La Tête d'un Homme
Baur, nell'aspetto, è il più credibile, ma non abbastanza: dovranno passare dieci anni prima di rivedere il commissario al cinema!
Albert
Préjean (1942) - Picpus
Ma anche Préjean sembrerebbeavere un aspetto
troppo cittadino per esser nato e cresciuto nella Provincia Francese Profonda della Marna: nel paese di Saint-Fiacre (350 abitanti!), per intenderci! Eppure... alla prossima se ne riparla!
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