Un commissario dai cento volti
Cento volti … per mille pipe
(Parte III)
Anni ’60. La TV si “impossessa” subito del personaggio: è una miniera ricca di potenziali sceneggiature! Sì, in effetti, il commissario Jules Maigret è molto adatto per il piccolo schermo, più che per il cinema. Rassicurante il commissario, ordinate le trame, si presta a una visione casalinga. E in effetti subito il successo televisivo è molto superiore a quello cinematografico.
Secondo illustri ricercatori di adattamenti televisivi se ne contano circa 200, ma forse sono di più visto che alcune produzioni dell’ex Unione Sovietica non è stato possibile conteggiarle per mancanza di dati!
Cominciamo questa terza parte con una nostra gloria nazionale: Le inchieste del Commissario Maigret, con Gino Cervi. Già attore di grande successo (Peppone in Don Camillo è uno dei suoi successi personali), appariva solo un po’ vecchiotto e i baffi furono posticci (come con Peppone): non volle farseli crescere! A dire il vero non li voleva proprio: “Il commissario non li ha!”! Ma il direttore della produzione, un certo Andrea Camilleri (Lui? Sì, lui!) fu irremovibile. La Nemesi poi si vendicò, il commissario Montalbano, che nei romanzi aveva un folto crine, in TV apparve calvo!
Gino Cervi (1964-1967)
Le inchieste del commissario Maigret è una serie di sedici sceneggiati (così si chiamavano allora, per via della tecnica di ripresa usata!), tratti da altrettanti romanzi e racconti di G. Simenon che hanno per protagonista il Commissario Maigret.
Gli episodi furono divisi in quattro stagioni, per un totale di trentacinque puntate, andate in onda su RAI1dal 1964 al 1972 per la regia di Mario Landi, con Gino Cervi nel ruolo di Maigret. Fu Diego Fabbri a proporre la serie alla Rai e per la realizzazione venne incaricato Andrea Camilleri, all'epoca delegato di produzione; quest'ultimo chiamò per la regia Mario Landi che, a sua volta, scelse Gino Cervi come protagonista.
Fotografata in bianco e nero, la serie ebbe molto successo: l'ultima stagione riuscì a “attirare” davanti alla televisione diciotto milioni e mezzo di telespettatori.
Jean Richard (1967)
Jean Richard nacque a Bessines, nella Francia occidentale, nel 1921. È morto nel 2001. Iniziò la sua vita lavorativa come caricaturista prima di dedicarsi alla commedia e poi alla recitazione. E’ apparso in circa 80 film, ma è stato il suo ruolo televisivo come Maigret di Simenon, per il quale era stato selezionato dal regista Claude Barma, a renderlo famoso. A partire da Cécile est morte primo episodio del 1967, per oltre 20 anni e 92 (così sembra!) episodi. Se è così (e lo sembra proprio) Richard ha interpretato più di ogni altro attore il più celebrato commissario francese, per finire con Maigret à New York nel giugno 1990.
Mikhail Danilov (1968)
Mikhail Danilov iniziò la sua carriera di attore al Pushkin Drama Theatre di Leningrado (San Pietroburgo).
Dal 1968 al 1991 Danilov è stato membro permanente della leggendaria troupe del Bolshoi Drama Theatre (BDT) di San Pietroburgo (Leningrado) sotto la direzione di Georgi Tovstonogov. Danilov ha lavorato con Tovstonogov per 30 anni. Durante quel periodo Danilov ha lavorato con un eccezionale ensemble di attori al BDT.
È stato designato il titolo di Honorable Artist of Russia. Lo cito per indubbi meriti artistici anche se Maigret lo vesti solo una volta: il film TV Maigret e l’uomo sulla panchina!
Boris Ténine (1969)
Anche Boris interpreta il
commissario nella trasposizione Tv DI Maigret e l’uomo sulla panchina. Episodio dal
titolo Megre i Chelovek Na Skameyke di
una serie TV sovietica da noi del tutto sconosciuta. La pipa comunque c’è, ma come sappiamo non basta!
Kinya Aikawa (1978)
Non è facile fare indagini alla Maigret a Tokio! Tōkyō Megure Keishi, è stata una serie TV di ben 25(!) episodi andata in onda da aprile a ottobre 1978 sulla Asahi TV. Sebbene Aikawa sia ora conosciuto principalmente come doppiatore, ha recitato di persona nei panni scomodi (per un giapponese) di Maigret. Ribattezzato Megure per dare un contentino al nazionalismo nipponico. Ma Maigret, francese DOC, resiste anche in un'ambientazione giapponese! Credo che questa serie non sia mai arrivata in Italia e mi risulta che ai giapponesi (come il Beaujolais) non sia piaciuta tanto! E' colpa del Sake!
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