mercoledì 10 maggio 2023

Nuovo Dizionoirio (XLV)


Dall'A alla Z

miscellanea estemporanea e semiseria sul genere giallo/noir

ovvero il mio Dizionoirio


Parte XLV


T

 

Tecnica

Scrivere un giallo è come domare un cavallo selvaggio, se non sei padrone della tecnica cadi e puoi farti molto male! Sì, per scrivere gialli occorre molta padronanza della tecnica. (per chi vuole saperne di più consiglio la lettura, su questo blog, di questa nuova serie ( Vai alle tecniche di scrittura)  La cosa può far storcere il naso a qualche aspirante scrittore, ma si metta l'anima in pace: O così o Pomì!


 

Questo per dire che ci sono due prevalenti correnti di pensiero. Una, di cui Andrea Camilleri era uno dei più importanti rappresentanti, sostiene che la tecnica fa comunque bene allo scrittore per creare suspense: il sale della letteratura.

 


L'altra che sostiene che la tecnica ammazza la poesia insita nella prosa, come se, da millenni, non esistesse già la metrica! Che riflettano su Ulisse, prima di parlare!

 


Sì, le ricette sono malviste (molti critici le detestano!). E' anche vero che molti giallisti, vittime della serialità, (Agatha Christie, Rex Stout, Simenon erano tra questi... Pensate un po'!!!), usano tecniche collaudate, ripropongono gli stessi meccanismi, identici schemi e devono sforzarsi per ricercare l'originalità della nuova variante... spesso con risultati deludenti!

In parte questo è il motivo della produzione di romanzi deludenti.


Anni fa, facevo il selettore per una casa editrice, ebbi a scartare la "XVI indagine del Commissario Pinco Panco" perché palesemente ripetitiva rispetto alle prime quindici. L'autore la pubblicò con un'altra casa editrice. Tempo fa ho visto un annuncio (la casa editrice era ancora diversa): "La XXI indagine del Commissario Pinco Panco"! Così vanno le cose del mondo editoriale!

Ebbene i bei romanzi gialli sono rari: fiori nella roccia. Il genere giallo è prolifico, ma genera brutte storie, soprattutto raccontate male... spesso per mancanza di tecnica... checché se ne dica!

Ma attenzione: lo stesso accade per i romanzi storici, per quelli di fantascienza e pure per quelli erotici. Ogni genere prevede una sua poetica, un suo codice stilistico e nessun genere può fare a meno della suspense.

Nel genere giallo la tecnica serve a valorizzare il lavoro letterario. Per sorprendere, creare suspense, insinuare una falsa pista, descrivere un'azione da un punto di vista particolare, animare un dialogo per far risaltare il carattere dei due personaggi. Morale della favola: il talento non basta ci vuole tecnica!

 


Negli USA hanno esagerato: hanno prodotto generazioni di scrittori cloni. Standardizzati fino alla prevedibilità, anche nei film derivati da quei romanzi. Per fortuna in Italia e in Europa (Nord a parte) ciò non è accaduto. Sono convinto che i laboratori e le scuole di scrittura non creino scrittori, ma possano aiutare i più dotati a diventarlo.

Dietro questa repulsione per la tecnica c'è, credo, un'idea diffusa: scrittori si nasce, non si diventa!

Ho pubblicato il mio primo romanzo giallo (prima ero saggista) all'età di sessanta anni. Quante volte mi hanno chiesto da cosa veniva la mia "vocazione tardiva"! Se alla stessa età mi fossi messo a fare il falegname o l'idraulico non avrei destato molta curiosità! Scrittore appare strano!

 Ti ucciderò

 


Da ex ragazzo (passare dal Corriere dei piccoli al Giallo Mondadori era un passo verso l’adolescenza) i gialli di Agatha Christie li leggevo in pieno sole, sulla spiaggia.


Mike Spillane invece (era proibito!) lo leggevo, in piena trasgressione sotto le coperte alla luce di una torcia elettrica. Era il periodo delle copertine nere con le trescimmiette colr oro limone! Sì, altri tempi ed altre trasgressioni!

 

(Parte XLV - segue)

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